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San Donà di Piave: si vive bene e con meno tasse
La città del Veneto Orientale è un borgo felice secondo Il Sole 24 ore, è conveniente dal punto di vista fiscale, secondo Confartigianato. Merito di alcune scelte amministrative, delle dimensioni a misura d'uomo, e della vicinanza al mare, ai monti e a Venezia

San Donà di Piave è il comune della provincia di Venezia più attrattivo dal punto di vista fiscale e si classifica all’8° posto assoluto in regione secondo la classifica elaborata del Centro studi di Confartigianato Veneto.
Lo studio ha preso in considerazione i 52 comuni con oltre 5mila abitanti e il maggior numero di imprese. Tra essi, quindi, anche San Donà, dove operano 4.133 imprese di cui 970 artigianali. San Donà, oltre ad essere il comune veneziano più vantaggioso, è anche l’unico nella top ten insieme a sei comuni veronesi (il primo è Bovolone) e tre trevigiani. Lo studio attribuisce un punteggio ai vari comuni, sulla base dei parametri considerati. I 713,83 punti totalizzati da San Donà distanziano i risultati dei successivi comuni veneziani, Caorle e Portogruaro, rispettivamente 11° e 12° in Veneto con 704,82 e 702,07.
In particolare, scendendo nel dettaglio, San Donà di Piave risulta la più vantaggiosa in Veneto per l’applicazione della Tasi. “Sono state apprezzate le scelte di limitare le aliquote al 2,3 per mille contro il 3,3 per mille massimo previsto, di introdurre una detrazione di 40 euro per l’abitazione principale e di 20 euro per ciascun figlio e di equiparare alla prima abitazione delle seconde case date in comodato a figli o genitori”, commenta l’assessore al bilancio Valter Menazza.
Convenienti anche le tariffe medie del servizio idrico e fognario e gli oneri urbanizzazione. “In questo caso è stata significativa la conversione di oltre 200mila metri quadrati di aree edificabili in zone agricole o verde privato, la più importante in Italia – osserva Menazza – il Comune ha rinunciato a circa 200mila euro a vantaggio dei cittadini, per un risparmio complessivo, in termini di consumo del suolo, di quasi 25mila metri cubi di cemento”.
L’ottimo risultato di San Donà nella classifica di Confartigianato si aggiunge all’altro primato tra i comuni veneziani stabilito nella classifica dei “Borghi felici” redatta per Il Sole 24 Ore dal Centro Studi Sintesi. In questa classifica, stilata prendendo in considerazione non solo il Pil ma altri 16 parametri legati alla qualità della vita dei comuni italiani con più di 5mila abitanti non capoluoghi di Provincia, sono tre i comuni veneziani tra i primi 100 e tra questi San Donà di Piave è quello meglio classificato, posizionando al 50° in classifica generale.
Solo numeri e indicatori asettici e freddi, allora abbiamo chiesto al sindaco della città, Andrea Cereser, di dirci perché secondo lui San Donà è un “borgo felice”.
“Sicuramente un aspetto vincente è la dimensione della città - esordisce il sindaco -: non troppo piccola per non disporre di tutti i servizi più importanti, né troppa grande per rischiare di incorrere nei classici problemi di complessità, organizzativi e di sicurezza delle grandi città. Inoltre – continua Cereser – un altro motivo è la localizzazione, invidiabile, vicina al mare ma anche a montagne Patrimonio dell’Unesco e ad una città d’arte unica al mondo come Venezia, con a breve distanza aeroporto, autostrada e servizi ferroviari che la possono connettere facilmente con il mondo. I numeri confermano ulteriormente questi aspetti - conclude il sindaco -: nel 2014 c’è stato un incremento demografico, frutto di flussi migratori più che di natalità. Ma l’aspetto interessante è che sono questi flussi sono generati da una diminuzione degli immigrati stranieri e un incremento, invece, degli italiani”.