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Mussetta di San Donà, partono i lavori per il nuovo nido, che accoglierà fino a 72 bambini

L’avvio del cantiere, in concomitanza con la pubblicazione dei dati su natalità e mortalità, è stato un momento ricco di spunti per delineare la città del futuro. Teso: “Perno fondamentale delle politiche familiari”
16/01/2025

Si è tenuto, nella mattinata di venerdì 10 gennaio, l’avvio dei lavori per il nuovo asilo nido di San Donà di Piave, alla presenza del sindaco, Alberto Teso, l’assessora alla politiche sociali, Federica Marcuzzo, la geometra Maddalena Frara, il dirigente comunale Baldovino Montebovi ed Enrico Maser, in rappresentanza dell’impresa Maser, vincitrice dell’appalto. Sito nel giovane quartiere di Mussetta, tra le vie Monte Civetta e Cortina, l’atteso intervento, progettato dall’architetto Andrea Fochesato, per un importo di 2.528.000 euro, di cui 1.728.000 euro finanziati dal Pnrr, avrà una superficie di circa 1.000 mq. Per non perdere l’importante finanziamento, tuttavia, è necessario rispettare il serratissimo cronoprogramma richiesto, che prevede la conclusione dei lavori entro dicembre 2025 e l’apertura al pubblico entro il settembre 2026, con l’avvio del nuovo anno scolastico.

La struttura potrà accogliere fino a 72 bambini e bambine tra i 6 mesi e i 3 anni d’età, permettendo così di ridurre le lunghe liste d’attesa per le famiglie che vogliono usufruire di questo servizio. A oggi, infatti, la copertura di posti di asilo nido in città è carente: sono solo 231 (di cui 72 in strutture pubbliche) i posti disponibili, a fronte di una popolazione nella fascia d’età 6 mesi - 3 anni di 720 bambini. Con il nuovo asilo, i posti arriveranno a 303 (144 pubblici e i restanti 159 privati e paritari), con una copertura del 42%. Numeri questi, comunque, leggermente inferiori a quanto previsto dalla carta di Barcellona, che ha stabilito gli obiettivi europei per la prima infanzia, e, in particolare, almeno il 45% di posti disponibili al nido in questa fascia d’età, entro il 2030.

“Il nuovo asilo è il perno fondamentale delle politiche a sostegno alle famiglie proposte dall’Amministrazione”, ha affermato il sindaco Teso durante la mattinata.

Proprio nei giorni scorsi, sono stati i pubblicati i dati sulla natalità e la mortalità in città, relativi agli ultimi dieci anni; dati che riguardano anche i non residenti nel territorio comunale, dal momento che la città offre numerosi servizi, come il reparto di Ginecologia e Ostetricia, che ospita le future mamme, ospedali e case di riposo in cui avvengono la maggior parte dei decessi. Nel 2024 si sono registrati 306 nati (di cui 100 da genitori stranieri) e 864 decessi. Dato, questo, in linea con quello dell’ultimo decennio.

Un dato interessante riguarda proprio le nascite: un terzo di queste, infatti, è avvenuto in famiglie in cui almeno uno dei due genitori è straniero. Una percentuale maggiore rispetto alla popolazione complessiva degli stranieri in città, che si attesta al 10% del totale (era l’11% nel 2015) e che delinea un futuro sempre più interculturale per la città. “Non solo facciamo pochi figli, ma i bambini nati da genitori stranieri sono in proporzione il quadruplo di quelli nati da cittadini italiani residenti in città”, annota il sindaco Teso. Stabile, infine, il lieve incremento annuo della popolazione, che dopo una leggera flessione avvenuta tra il 2020 e il 2022 si attesta ora a circa 42.000 unità: la città si conferma una delle pochissime della provincia di Venezia in trend positivo.

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