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Israa: all'Umberto I il "giardino dei Grani" aperto a tutti

"Si tratta di un modo per ringraziare i 750 lavoratori in servizio, gli 870 anziani delle nostre residenze e i loro familiari per il senso di responsabilità con cui stanno combattendo il Covid-19" ha dichiarato il presidente Mauro Michielon

Il 9 settembre scorso l’Istituto per servizi di ricovero e assistenza anziani (Israa) di Treviso ha inaugurato un nuovo giardino all’interno della residenza Umberto I, in borgo Mazzini.
Lo spazio, battezzato “giardino dei Grani”, si allarga su 762 metri quadri e sarà aperto a tutta la cittadinanza.
“Si tratta di un modo per ringraziare i 750 lavoratori in servizio, gli 870 anziani delle nostre residenze e i loro familiari per il senso di responsabilità con cui stanno combattendo contro il Covid-19 - ha dichiarato il presidente dell’Ente Mauro Michielon -. E inoltre di un modo per ringraziare tutti i trevigiani che con la loro solidarietà hanno permesso all’Israa di crescere e di consolidarsi”.

Anche in questo momento, infatti, l’attenzione al virus rimane alta, soprattutto dopo il risultato di tre tamponi positivi riscontrati la settimana scorsa fra gli ospiti della residenza di Santa Bona.
“Gli operatori sono tutti negativi - ha spiegato Michielon -, i tre ospiti sono stati messi in quarantena, ma i test sierologici non rivelano gli anticorpi al virus. Due tamponi sono già stati rifatti, risultando negativi. Si trattava, dunque, di false positività. Il terzo invece ha dato risultati incerti. Diciamo che siamo abbastanza fiduciosi e ci affidiamo alle buone pratiche che abbiamo sviluppato in questo periodo”.

L’area verde, con alberi, piante e sedute, è priva di qualsiasi barriera architettonica e la sua realizzazione è costata 240 mila euro.
Il nome “giardino dei Grani” è stato scelto poiché vi cresce una speciale pianta, la Melia Azedarach, o anche albero dei “paternostri”, con i cui grani venivano realizzate le corone del rosario.
Il giardino è aperto a tutti dalle 8 alle 20 in estate e dalle 8 alle 17 in inverno.
“Auspichiamo rispetto per questa piccola oasi verde in centro a Treviso - ha continuato il presidente -: non ci sono cestini, e ci auguriamo che ognuno decida di portare via con sé i propri rifiuti”.

L’apertura e chiusura del cancello è gestita dagli ospiti del progetto di cohousing, che così vengono coinvolti in nuove attività. Attualmente sono 24 gli appartamenti già occupati dagli anziani autosufficienti e altri quattro sono in via di realizzazione. A marzo 2020 le manifestazioni di interesse per questo nuovo tipo di residenzialità proposto da Israa erano state 329.
“Per noi - ha concluso Michielon - il giardino è la prima tappa di un percorso, c’è ancora un’ala dell’Umberto I da recuperare, ma l’Israa in questo momento non può permettersi di spendere così tanto, si tratta di un progetto da cinque milioni di euro, che andrà ad aumentare l’offerta di appartamenti in cohousing. Inoltre ci siamo impegnati entro dicembre del 2022 a restituire anche il chiostro alla collettività. Per questo motivo stiamo avviando una campagna di fundraising rivolto a imprenditori e cittadini che vorranno finanziare il progetto.Organizzeremo delle visite guidate al chiostro per farne conoscere la bellezza alla cittadinanza”.

Al taglio del nastro del “giardino dei Grani” sono intervenuti oltre al presidente Michielon, i componenti del Consiglio di amministrazione, il sindaco di Treviso Mario Conte, l’assessore all’Ambiente Alessandro Manera. Il parroco di Santa Maria Maddalena, don Gianni De Simon ha portato la sua benedizione.

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