giovedì, 13 febbraio 2025
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Caritas, tante piccole sentinelle in questa notte infinita

La Caritas diocesana ha deciso di aprire in regime comunitario gli spazi: i 20 ospiti che avevano accesso al solo servizio di asilo notturno, ora possono rimanere anche di giorno per non mettere a rischio la propria vita.

Servire la vita e obbedire alla vita. Un tempo di decisioni difficili, di responsabilità personali e collettive, ma anche di coraggio: quel sentimento generato dall’Amore che spinge a desiderare il meglio possibile per ciascun fratello e a spendersi perché si realizzi.

Eccolo il desiderio che arde tra le mura della Casa della Carità – fisica e virtuale in questo tempo -, dove gli operatori della Caritas diocesana stanno affrontando quotidianamente le richieste di aiuto che giungono da tutto il territorio, insieme a quello di tutti i volontari dei centri distribuzione alimentari delle nostre Caritas parrocchiali. Splendide sentinelle di questa notte infinita.

Ci vuole senso di responsabilità nello scegliere di esporsi a contatti con altri in un momento in cui l’ideale sarebbe stare a casa in isolamento per tutti. Ma ci vuole senso di responsabilità anche nel decidere di lasciar chiuse fuori dalle nostre fortezze sicure le sofferenze di chi si trova in condizioni di precarietà.

Per rispondere all’emergenza sanitaria, la Caritas diocesana ha deciso di aprire in regime comunitario i propri spazi, così che i 20 ospiti che avevano accesso al servizio di asilo notturno, ma che durante il giorno erano obbligati a stare per strada senza scelta e mettendo a rischio la salute propria e altrui, ora vivono in Casa della Carità. Con un catering e la presenza di alcuni operatori, vengono garantiti colazione, pranzo e cena, nonché il servizio di lavanderia. Altre 10 persone senza fissa dimora vengono accolte per la cena in un salone adiacente la struttura e 2 volte alla settimane possono accedere alle docce presso la Chiesa Votiva che ha messo a disposizione i propri spazi.

Circensi. Sul territorio stiamo rispondendo in particolare all’emergenza segnalata dalle famiglie dei circensi e degli spettacoli viaggianti, fermi con le attività da dicembre e in attesa di poter partecipare alle fiere e alle sagre. Si trovano bloccati e senza alcun reddito, alcuni distanti anche dai loro luoghi di residenza. A loro si aggiungono le comunità stanziali di Rom e Sinti in estremo bisogno, da tutelare anche sul piano igienico e sanitario. Al momento stiamo seguendo circa 80 nuclei familiari con la consegna di viveri, in stretta collaborazione con i centri di distribuzione locali e le Amministrazioni comunali, purtroppo non sempre solleciti nel prendere in carico le situazioni.

I centri di ascolto e i centri di distribuzione parrocchiali rappresentano un punto di riferimento nelle comunità. Hanno provveduto a mettere a disposizione un numero di telefono come spazio di ascolto per le situazioni di maggior fragilità e solitudine, ma anche per rispondere alle emergenze, continuando a distribuire le borse spesa per la richiesta di viveri da parte delle famiglie indigenti. Dove è possibile hanno stabilito una collaborazione con le Amministrazioni locali e la Protezione civile allo scopo di coordinare gli aiuti e raggiungere tutti, in osservanza delle misure governative rispetto agli scambi e agli spostamenti nel territorio, e con attenzione alla protezione personale.

La nostra è una presenza capillare e un servizio essenziale che è espressione di una Chiesa attenta e prossima ai bisogni delle proprie comunità.

L’appello alle istituzioni è quello di coordinare risposte non solo emergenziali, ma di aiuto nel lungo periodo, che coinvolgano e promuovano tutti i soggetti attivi del territorio, perché ciascuno possa fare la propria parte e costruire insieme una comunità unita, capace di far fronte alle difficoltà senza lasciare indietro nessuno.

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