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Paese: l'associazione legata a padre Callegari cambia veste ma rimane attiva nelle missioni

Sono numerose le persone che apprezzando l’operato del missionario della Consolata, ora non più in Africa, continuano a elargire il loro sostegno per progetti di solidarietà.

20/03/2020

L’associazione Amici di Padre Pio Vittorio Callegari di Paese, a vent’anni dalla sua costituzione, continua a rimanere un riferimento per le missioni. Sono numerose le persone che apprezzando l’operato del missionario della Consolata, continuano a elargire il loro sostegno per progetti di solidarietà. “La legge sulla riforma del terzo settore prevede l’abolizione delle onlus che però possono costituirsi in organizzazioni di volontariato e di promozione sociale. Noi abbiamo scelto una terza via - spiega il presidente Lino Callegari - e, al di là della forma, proseguiremo come sempre sperando che anche gli amici continuino a seguirci”.

E’ risaputo che padre Callegari non si trova più in missioni africane per raggiunti limiti di età, tuttavia, anche da Martina Franca, in Puglia, dove risiede attualmente con due confratelli, continua a operare attraverso le Suore Teresine relazionandosi con suor Emy, per la costruzione di scuole e ostelli, attualmente per il progetto Tosamaganga in Tanzania, dove operano anche i medici del Cuamm, compresi alcuni di Paese.

Vale la pena ricordare alcuni progetti finanziati, dal 2000 ad oggi, dall’Associazione che porta il suo nome: scuole primaria e secondaria con mensa scolastica e progetto irrigazione a Makima (Kenya); scuole materne in Tanzania, una a Wasa, due a Ihomasa e una a Ihemi; aule per scuola primaria a Ihemi, Makota, Isupilo con acquisto di testi e banchi; ambulatorio maternità e infanzia a Changarawe; laboratori per scuola superiore a Mafinga; progetto “Adottiamo una famiglia” per orfani e vedove a causa dell’Aids; una fattoria con allevamento di bestiame e coltivazioni varie per dare lavoro ai giovani; e ora il progetto Tosamaganga, comprendente una scuola con annesso ostello per studenti non residenti.

Tuttavia, il missionario della Consolata, già dal suo arrivo in Kenya, nel 1968, nella diocesi di Meru, aveva “esordito” costruendo un complesso per 180 bambini poliomielitici, e poi scuole, fattorie e cooperative con allevamenti e piantagioni di caffè, arance e banane, frumento e granoturco per varie decine di ettari. Un impegno che in qualche modo prosegue tuttora e che padre Lino porta avanti attraverso i suoi amici benefattori e le suore di riferimento, perché “un missionario è per sempre”.

L’associazione, su suo input, continua a inviare fondi attraverso il conto corrente del Gruppo missionario di Paese, reperibile anche nel sito della parrocchia (iban: IT43L0585661900135571296530). 

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