Solo eccentrico o anche pericoloso?
Quelle che molti ritenevano delle “sparate” un po’ eccentriche di...
A proporlo è l’Amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Paola Moro, in collaborazione con la locale casa di cura Giovanni XXIII, con l’obiettivo di individuare e isolare tempestivamente eventuali casi positivi asintomatici. Il test offerto è riservato a un unico componente per ciascuna famiglia; qualora il test, effettuato con prelievo del sangue, individuasse persone positive, tramite il medico di famiglia saranno sottoposte a successivo tampone di approfondimento.
Uno screening sierologico Covid-19, gratuito, rivolto a 1.100 nuclei famigliari del Comune di Monastier di Treviso. A proporlo è l’Amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Paola Moro, in collaborazione con la locale casa di cura Giovanni XXIII, con l’obiettivo di individuare e isolare tempestivamente eventuali casi positivi asintomatici. Il test offerto è riservato a un unico componente per ciascuna famiglia; qualora il test, effettuato con prelievo del sangue, individuasse persone positive, tramite il medico di famiglia saranno sottoposte a successivo tampone di approfondimento.
L’iniziativa, accolta con entusiasmo dai monastieresi, è in corso in questi giorni; una decina di giorni fa tutte le famiglie sono state contattate mediante degli avvisi distribuiti dalla Protezione civile nelle cassette della posta di ogni numero civico. La settimana scorsa gli interessati hanno telefonato oppure consegnato il tagliando di prenotazione in un’apposita cassettina all’entrata del municipio; la prossima settimana, a partire da lunedì 25 maggio, si terranno i prelievi direttamente in casa di cura. Il costo di ogni singolo test è di 37 euro: il Comune pagherà 10 euro, la parte rimanente sarà sostenuta dalla casa di cura.
“Si tratta di un’azione a tutela e garanzia della salute dei nostri concittadini – ha dichiarato la sindaca Paola Moro presentando il progetto – ringraziamo casa di cura per la disponibilità dimostrata. In questo modo potremo fare una scrematura delle persone da sottoporre a tampone. La situazione di estrema emergenza sanitaria, creatasi in questi mesi, ha rafforzato il nostro senso di responsabilità sociale. A tal proposito, come Amministrazione comunale abbiamo redatto un progetto che abbiamo chiamato «Coraggio 19», articolato in 19 punti, il nostro modo per reagire proattivamente al rischio Covid-19. In questo senso, lo screening sierologico è un’azione di ‘Coraggio 19’, che comprende ad esempio i buoni spesa per i nuclei familiari in difficoltà, la concessione gratuita di plateatici a bar e ristoranti, la costituzione di un contributo a fondo perduto di massimo mille euro per le attività del paese che hanno riaperto il 18 maggio, la creazione di una vetrina social per incentivare gli acquisti presso i commercianti locali, la reintroduzione del buono mensa per i bimbi iscritti ad attività sportive o che scelgono il pedibus per andare a scuola”.
Alla presentazione alla stampa del progetto «Coraggio 19» c’erano anche i vertici di casa di cura di Monastier, che hanno spiegato le varie azioni e i protocolli lungimiranti che hanno messo in atto all’interno della loro struttura sanitaria, fin da principio dell’emergenza, collaborando in modo stretto con il Ca’ Foncello di Treviso e conquistando il titolo di Covid Free Hospital, grazie a zero casi di pazienti affetti da coronavirus.