martedì, 29 aprile 2025
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La Visita pastorale riprende a Trevignano, dove la collaborazione tra parrocchie è una fatica ben ripagata

Inizia dalla Collaborazione pastorale di Trevignano, istituita nel 2012, la visita pastorale del vescovo Gardin nel vicariato di Montebelluna. Quattro le parrocchie coinvolte che da tempo hanno imparato a camminare insieme.

La visita pastorale del vescovo Gianfranco Agostino Gardin riprende mercoledì 24 settembre dal vicariato di Montebelluna, e precisamente dalla Collaborazione pastorale di Trevignano. Una Collaborazione tra le quattro parrocchie del Comune istituita da due anni, e che, già prima, aveva iniziato con successo dei percorsi comuni. “E’ da tempo che lavoriamo insieme su alcuni settori come la Caritas, le scuole materne e prima ancora che arrivassimo noi tre sacerdoti con alcune celebrazioni comuni come la messa per l’unità dei cristiani”, ci raccontano don Rolando Nigris, parroco di Falzè e Trevignano, don Lorenzo Tasca, parroco di Signoressa e don Erminio Gardin, parroco di Musano.
Un piccolo grande impulso è giunto nel 2004 quando Falzè e Trevignano, volenti o nolenti, sono state “unite” dall’unico parroco. All’inizio, invece, la collaborazione, con Signoressa è rimasta in stand by, per riprendere vigore negli ultimi anni e allargarsi ad altri ambiti come la formazione dei catechisti, i gruppi giovanili, lo scoutismo...
Ma come sono state accolte all’inizio queste collaborazioni? “Con fatica  - sottolineano i sacerdoti -, ma non con aperta opposizione. Abbiamo provato sconcerto a volte per il campanilismo dimostrato da alcune persone mentre gli operatori pastorali fin da subito hanno accolto con più disponibilità questo nuovo corso. Le critiche più aspre sono arrivate in genere da chi non frequenta assiduamente. Adesso possiamo dire con certezza che non tornerebbero indietro nel cammino fatto neanche i laici perché per catechismo, formazione, pastorale giovanile e anche Caritas non ci sono le forze sufficienti in una singola parrocchia. Mentre collaborando si ottengono maggiori risultati”.
La fatica maggiore sembra essere quella di adeguarsi alle modifiche di orari delle messe, quando non vengono tolte. I più giovani si spostano ora senza difficoltà, per gli anziani delle quattro parrocchie il problema sembra essere maggiore. Una messa è concelebrata dai tre sacerdoti ogni giovedì a Signoressa.
“A Signoressa - ci dice don Tasca - i laici non hanno ancora raggiunto l’autonomia in alcuni settori, cercano alla fine sempre la presenza di noi sacerdoti. I catechisti si trovano anche senza di noi, e per loro è molto utile e stimolante la presenza delle cooperatrici pastorali che sono a servizio di tutta la collaborazione e risiedono a Signoressa. Seguono la pastorale famigliare, il gruppo liturgico, scout e giovani, il catechismo e la formazione dei catechisti”.
In questo periodo, come in tutta la diocesi, si è puntato molto su una fede matura, proponendo la formazione per adulti con catechesi mirata: “Abbiamo provato ma non ci sono state tante risposte positive, nonostante fosse molto apprezzata da chi veniva, in genere operatori pastorali e catechisti che sono abituati a formarsi”. A Falzè come a Trevignano la frequentazione sia alle messe domenicali che alle iniziative è buona. Mancano soprattutto i giovani che si ritrovano in qualche occasione di festa, devozionale, come ad esempio a Falzè la processione della Madonna del Carmine, o l’Immacolata a Trevignano.
A Trevigiano esiste un’Acr particolarmente numerosa, mentre a Falzè solo qualche adulto è iscritto all’Azione cattolica. Il Consiglio interparrocchiale di Ac organizza soprattutto campiscuola estivi.  
Chissà, forse anche la crisi ha inciso nella vita delle famiglie e nella loro presenza in parrocchia anche se “veri drammi per mancanza di lavoro non si sono registrati. Le reti famigliari sono forti. Abbiamo da un anno un fondo di solidarietà e collaboriamo a stretto contatto con i servizi sociali del Comune”.
A Musano, don Erminio ha notato un fuggi fuggi di magrebini. Qui il lavoro manca e così se ne vanno in altri Paesi. Gli immigrati ci sono, qualche famiglia cinese, persone singole e famiglie dall’est europeo, ma non grandi percentuali.
Chi è presente, invece, da tanti anni nel territorio sono le famiglie sinti. Sono soprattutto giostrai, che vivono nel campo di via Brenta ai confini col Comune di Volpago. Ci racconta don Tasca: “Sono sostenuti con aiuti alimentari e seguiti dal diacono permanente Paolo Taboga che fa servizio in parrocchia a Signoressa e da due operatori della cooperativa Servire. Quando lavorano non ottengono aiuti, anche per responsabilizzarli. I bambini frequentano la scuola, a noi parrocchie chiedono i sacramenti ma non frequentano il catechismo. Hanno una loro particolare religiosità”.
Nel territorio si nota un piccolo incremento con alcune famiglie nuove. Falzè, ad esempio, ha registrato nuova immigrazione fino a tempo fa, adesso è però in calo, mentre gli abitanti di Trevignano sono stabili.
Tante sono, invece, le associazioni che contano un buon numero di iscritti: Avis, Aido, Alpini. Con loro la collaborazione è buona così come con l’Amministrazione comunale che garantisce un contributo per le scuole materne e integra le rette per le famiglie in difficoltà.
Un particolare interessante è che le quattro parrocchie hanno un conto comune per le spese della collaborazione pastorale, insieme gestiscono anche la raccolta mensile della Caritas ogni terza domenica del mese...
Questi sono solo alcuni aspetti di cui il vescovo Gardin verrà a conoscenza a breve. E, importante, le parrocchie si sono preparate alla visita pastorale con due incontri di preghiera. Sicuramente l’aspetto fondamentale.

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