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Cavaso del Tomba: gioia per l'ordinazione di padre Jeremie tra i Cavanis

Si recherà a Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo, insieme a quattro suoi studenti

Ritorna per qualche giorno nella sua Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo, il prete novello Jeremie Mundele Nain. Porterà con sé quattro studenti appena maturati al Cavanis di Possagno. La sua vocazione, infatti, è stare con i giovani e anche questo momento di pausa, dopo il lungo cammino che lo ha portato dalla professione perpetua celebrata il 29 agosto del 2020 all’ordinazione sacerdotale a Cavaso del Tomba, dalle mani del vescovo di Treviso Michele Tomasi, sabato 2 luglio, avrà un compito pastorale: far conoscere l’Africa ai giovani.

Sabato il vescovo Michele ha avuto parole di incoraggiamento per questo prete nato in Congo nel 1988, studente prima dei Gesuiti e poi dei Padri Cavanis, e gli ha augurato “una bella vita” in tutti i luoghi in cui andrà a esercitare il sacerdozio. “Ogni missione, ogni invio - ha detto Vescovo nell’omelia - è sempre un evento di Chiesa: tu, caro Jeremie, sei accolto nella comunità della Congregazione delle scuole di Carità, l’istituto Cavanis, che sono i tuoi compagni di viaggio in questa missione, i fratelli con cui condividere l’avventura dell’annuncio del Regno, in cammino assieme a Gesù, e con loro assieme a tutti i fratelli e sorelle uniti, nel Battesimo, dalla stessa missione evangelizzatrice”. Dovrà ricordare che “nulla mancherà a chi pone il Vangelo nella sua norma suprema”. Monsignor Tomasi ha sottolineato il carisma dei Padri Cavanis, ovvero la “sollecitudine instancabile per la gioventù, pazienza, amorosa vigilanza sui giovani per prevenire e per difenderli da ogni pericolo, spirito di orazione fiduciosa nella paternità di Dio, speranza di frutto, a lungo respiro”. “Ti auguro - ha concluso il Vescovo - di essere immerso in questa fornace di amore che farà splendere di gioia la tua vita e quella dei fratelli e delle sorelle”.
Un segno di speranza questa ordinazione, secondo don Pierangelo Salviato, parroco di Cavaso e Possagno, grande gioia anche per Padri Cavanis presenti, Edmilson Mendes, superiore delegato di Italia-Romania, Piero Fietta, Giuseppe Leonardi, Giuseppe Moni, segretario generale.

Padre Mundele, dopo gli studi di filosofia a Kinshasa, era arrivato a Roma nel 2016 per frequentare teologia all’Università Lateranense e, successivamente, nel 2019 aveva cominciato il suo servizio nel collegio Cavanis di Possagno, dove insegna religione dalla primaria fino alle superiori. Dopo l’ordinazione resterà ancora a Possagno per l’insegnamento e per frequentare Filosofia allo Iusve di Mestre. Nel suo passato anche una breve carriera di giocatore di calcio nelle giovanili a Kinshasa, ha partecipato al tradizionale torneo che si svolge in Vaticano tra gli studenti di teologia. Il calcio ora è un’occasione per stare con i giovani. I Cavanis li ha conosciuti un po’ per caso, erano l'istituto più vicino a Kinshasa dove era ritornato dopo gli studi dai Gesuiti.

“Volevo diventare sacerdote, ma volevo farlo senza allontanarmi troppo dalla mia famiglia, il collegio dei Gesuiti, nel quale avevo studiato, era lontano 500 chilometri. Così la mia vocazione ha trovato spazio con i Padri Cavanis, si è completata con la passione per i giovani, la cui educazione è ora la mia principale missione”.

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