lunedì, 28 aprile 2025
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A Resana, scout da quarant'anni

Nella ricorrenza della nascita del gruppo scout resanese, sono in programma tre giorni di festa in parrocchia. Lo slogan, “Gioca, non stare a guardare”, vuole scuotere le coscienze intorpidite e invitare ciascuno a farsi carico della propria vita.

Quarant’anni sono trascorsi da quando sbocciò a Resana il primo gruppo scout, che oggi festeggia il suo compleanno. La fioritura del Resana 1, però, scaturiva da un germoglio antico, risalente al primissimo dopoguerra. Era il lontano 1946, quando Antonio Sartorello, allora studente universitario di Medicina, portò a Resana lo scoutismo. “Nel clima della ritrovata libertà – scrive Sartorello - anche ai giovani di Resana si presentavano prospettive di impegno e di educazione che non fossero solo ed esclusivamente politiche e partitiche”.
Come il movimento fondato da R. Baden Powell nel 1908, apolitico e interconfessionale, “che basava l’educazione del giovane sulle norme etiche e sul principio dell’onore, accompagnando la persona verso una maturità di autosufficienza e di autogoverno”. Un’esperienza che, attraverso l’esercizio della riflessione e della scelta, restituisce fiducia nel futuro, anche oggi, quando la tentazione di farsi trascinare dal qualunquismo e di abbandonarsi allo sconforto si presenta invitante nella sua facilità.
Per questo, lo slogan del quarantennale “Gioca, non stare a guardare” vuole scuotere le coscienze intorpidite e invitare ciascuno a farsi carico della propria vita. Un tema su cui il clan (il gruppo dei ragazzi più grandi, dai 17 ai 20 anni) sta lavorando da qualche anno.
D’altra parte, la riflessione sulla scelta caratterizza l’intero percorso scautistico, che a Resana ha formato dal 1975 circa 500 ragazzi con la collaborazione di una decina di sacerdoti. Nel corso dei quarant’anni trascorsi da allora, l’attività scautistica si è progressivamente integrata nella parrocchia. A Resana, infatti, al termine del percorso catechistico, lo scautismo rappresenta un’opportunità in più per i giovani. Gli scout offrono il loro aiuto anche per le attività pratiche, rinsaldando i legami all’interno della parrocchia, e favoriscono i rapporti extraparrocchiali. La nascita della Collaborazione pastorale fra Resana, Castelminio e San Marco, infatti, è stata facilitata dalla presenza degli scout, che nel tempo ha attirato a Resana persone delle altre due parrocchie, creando rete, collaborazione e conoscenza reciproca.
Ora il gruppo di Resana coinvolge un centinaio di persone, di cui 20 capi, 25 lupetti, 30 esploratori e 20 ragazzi del clan. Ma virtualmente il gruppo è molto più numeroso, perché porta nell’anima ogni persona che gli è appartenuta in passato. Cancellando, come per incanto, il tempo del distacco: “Quando ci si reincontra, si riprende dal momento in cui ci si è lasciati: in occasione del quarantennale siamo andati a tirare la giacca di molte persone, e nessuno ha negato il suo aiuto”, affermano Piero Pierobon (capogruppo Resana 1) e Piero Francesco Bertuola (membro del Consiglio capi). D’altra parte, sono in programma ben tre giorni di festa: venerdì 29 maggio una tavola rotonda su “Il coraggio del presente: esperienze e riflessioni per vivere l’oggi e sognare il domani”, sabato 30 un grande gioco in stile scout una e serata musicale di divertimento, domenica 31 maggio la messa, seguita dal pranzo.

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