lunedì, 16 settembre 2024
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A Castelfranco parrocchie vicine ai ragazzi con i doposcuola

A Castelfranco l'idea del doposcuola ha preso il via al centro Bordignon con grande successo, ma non è l'unica iniziativa. Altre esperienze a Salvatronda e a Sant'Andrea oltre Muson.

Ci pensavano già da diverso tempo, poi negli ultimi mesi alcuni tasselli del progetto sono andati a posto e così la proposta di realizzare un servizio di assistenza allo studio per ragazzini si è concretizzata. Al Centro Bordignon di Castelfranco, dal rientro dalle vacanze di Natale, due volte alla settimana alcuni insegnanti accolgono scolari e studenti dalla terza elementare alla terza media per seguirli nei compiti per casa. “Abbiamo 30 iscritti che partecipano assiduamente, ed abbiamo dovuto – almeno per ora – chiudere le liste perché con le risorse volontarie a disposizione non riusciremmo altrimenti a garantire l’assistenza nello studio”, spiega Domenico Trovato, ex dirigente dell’Istituto comprensivo 2 e coordinatore del progetto.

Tante idee in cantiere
Per ora sono una quindicina, soprattutto docenti in pensione, coloro che affiancano i ragazzini nell’attività dei compiti: “Vorremmo coinvolgere degli studenti in alternanza scuola lavoro e comunque dei giovani che desiderano offrire del tempo gratuitamente a servizio degli altri” sottolinea Antonino Lupo presidente del Comitato di gestione del Centro Don Ernesto Bordignon. “Non possiamo garantire un recupero personalizzato, ma un ambiente tranquillo in cui essere accompagnati nello studio, aiutati con spiegazioni, approfondimenti, esemplificazioni - spiegano ancora i responsabili -. Abbiamo raccolto l’esigenza delle famiglie cercando di attivare le risorse disponibili, e con competenza, del nostro territorio”. Tante idee sono in cantiere per questo progetto che è portato avanti dalla parrocchia del Duomo, dall’Associazione Noi circolo Duomo e appunto dal Centro.

Salvatronda: progetto radicato
Del resto, a Castelfranco sono presenti, e diversificati negli orari e nelle fasce di età accolte, altri “doposcuola” (anche se chi li organizza preferisce chiamarli servizi di studio assistito) nati e gestiti da realtà parrocchiali in sinergia con le scuole, le famiglie, i comitati di quartiere. A Salvatronda il progetto è ormai considerato “storico”, una ovvietà: da sette anni nei locali dell’Oratorio adibiti a biblioteca i ragazzi delle medie e dei primi anni delle superiori si ritrovano per studiare, accompagnati da alcuni insegnanti competenti in materie letterarie, scientifiche e lingue. “Sono circa 10/15 studenti, 5 docenti in pensione li aiutano e supervisionano tre pomeriggi alla settimana il loro lavoro”, spiega il coordinatore Michele Bacchion.

S. Andrea con i più piccoli
Ai più piccoli invece è rivolto il progetto attivo dallo scorso anno a Sant’Andrea oltre Muson, nato dalla sinergica collaborazione del Comitato frazionale con il Comitato genitori della scuola e l’associazione Noi della parrocchia. “E’ pensato soprattutto per i bambini delle scuole elementari ma ha accolto anche ragazzini delle medie che dovevano prepararsi agli esami – spiega Massimo Baggio che, insieme ad altri, ha coltivato prima l’idea e poi accompagnato l’apertura del servizio -. Lo organizziamo di sabato mattina a Casa Barbarella perché già la scuola si articola con il tempo pieno. Ci sono 6 giovani che seguono una decina di scolari e li aiutano nei compiti. L’obiettivo è offrire una possibilità, alle famiglie ed anche ai bambini”.

“Matite colorate”
E sempre alla fascia delle elementari si rivolge il doposcuola del Coordinamento del volontariato della Castellana “Matite colorate”. Attivo da un paio d’anni vive grazie alla disponibilità di quasi trenta volontarie provenienti dal progetto Laboratorio scuola volontariato. Anch’esso è due mattine alla settimana, offre anche la merenda ed organizza qualche piccola uscita. Per questo, e per garantire la supervisione educativa sui bambini che sono inviati direttamente dalle scuole o dai servizi sociali, il Comune riconosce un contributo di circa 2.000 euro oltre che il trasporto per chi ne ha necessità. “Si tratta di una bella esperienza – sottolinea la presidente Carla Turcato -, per i bambini ma anche per le nostre volontarie, tutte studentesse delle scuole superiori della città”.

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