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Il vescovo ed ex postulatore è stato il protagonista, anche se “a distanza” per motivi di salute, dell’incontro di presentazione del volume, e insieme di una sua attualizzazione in chiave territoriale, che si è svolto lunedì scorso, 7 marzo, a Piave di Soligo, nell’auditorium Battistella Moccia, di fronte a una numerosa e attenta platea di circa 120 persone.
“Emarginato”, perché troppo “anticipatore”, oggi “torna il tempo di Giuseppe Toniolo”. Ne è convinto, mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi- Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno, già postulatore della causa di beatificazione del beato economista e sociologo, da molti anni suo studioso. Al pensiero economico di Toniolo, mons. Sorrentino ha dedicato il suo ultimo libro, “Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica”, pubblicato da Vita e Pensiero, casa editrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il vescovo Sorrentino è stato il protagonista, anche se “a distanza” per motivi di salute, dell’incontro di presentazione del volume, e insieme di una sua attualizzazione in chiave territoriale, che si è svolto lunedì scorso, 7 marzo, a Piave di Soligo, nell’auditorium Battistella Moccia, di fronte a una numerosa e attenta platea di circa 120 persone.
La serata è stata promossa dall’Istituto diocesano Beato Toniolo. Le vie dei Santi, con il contributo della città di Pieve di Soligo e la collaborazione di altre realtà.
Mons. Sorrentino ha spiegato il motivo di un libro dedicato, in modo sistematico, al pensiero economico di Toniolo: “Lo considero una profezia. Del Toniolo mi sono occupato da molti anni, sempre mi sono augurato che qualche economista prendesse l’iniziativa di ripresentarne adeguatamente il pensiero economico, al di là di studi specifici e accademici. Ho aspettato invano, molti anni. Alla fine, approfittando lockdown, ho pensato di farlo io stesso. Mi sono messo a scrivere, sulla scrivania avevo la sua Opera omnia”. Ha proseguito mons. Sorrentino: “Nel libro, che spero venga letto nella sua interezza, dico con chiarezza gli aspetti superati del pensiero tonioliano, le foglie ingiallite se lo paragoniamo a un albero. Ma metto in evidenza, proseguendo nella metafora, anche le moltissime foglie verdi, il tronco vitale, i frutti ancora da gustare. Una conferma ulteriore della sua attualità mi è venuta guidando il comitato di The Economy of Francesco, l’iniziativa per i giovani voluta da papa Francesco ad Assisi”.
E un’altra conferma è arrivata dalla tavola rotonda, tutta in chiave locale, “La persona al centro dell’economia”. Vi hanno preso parte, assieme al direttore scientifico dell’Istituto Toniolo Marco Zabotti, Lorenzo Brugnera, presidente di Latteria Soligo e membro del consiglio di presidenza di Confcooperative Belluno - Treviso, di Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Belluno - Treviso, e di Mario Pozza, presidente della Camera Commercio Treviso - Belluno Dolomiti, presidente Unioncamere Veneto. “Toniolo quasi 140 anni fa, nel 1884, ha scritto il nostro Statuto, valido ancora adesso, in cui già si intravedeva il tema della sostenibilità”. Ha proseguito Paglini: “Leggendo il libro di Sorrentino, mi ha colpito la consonanza con l’agenda emersa al recente congresso della Cisl: il modello di sviluppo a partire dalla prossimità, la centralità del lavoro, la coesione”. L’humus che ha fatto crescere in modo singolare una miriade di piccole imprese “viene da Toniolo”, ha detto Pozza, facendo riferimento soprattutto al mondo dell’artigianato e alla “specificità nelle relazioni e nel modo di lavorare”. Non sono mancati, durante la serata, e nella precedente messa presieduta da don Andrea Forest nel duomo di Pieve di Soligo, riferimenti al Toniolo “profeta di pace”.