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Morto in Brasile per infarto fulminante don Edy Savietto, missionario fidei donum

Lo scorso anno, la partenza per il Brasile, “apripista”, per la nostra diocesi, di una nuova esperienza missionaria, in collaborazione con le diocesi di Padova e Vicenza. Il dolore dei vescovi di Treviso e Roraima
20/12/2023

La notizia è giunta improvvisa e inattesa dal Brasile, quando lì erano le prime ore del mattino: don Edy Savietto, missionario fidei donum nella diocesi di Roraima (nord del Brasile) è morto a causa di un infarto fulminante, mentre si trovava nella sua parrocchia, a Pacaraima, al confine con il Venezuela. È di pochi minuti fa l’annuncio della diocesi di Treviso, da parte del vicario per il clero, mons. Donato Pavone: “Cari confratelli, il vescovo Michele comunica la triste notizia dell’improvvisa morte per infarto di don Edy Savietto, avvenuta questa mattina (ora locale) a Pacaraima (Brasile). Non appena sarà possibile riceverete ulteriori informazioni sulla data e luogo delle esequie. Preghiamo per lui, per i suoi famigliari, per il nostro presbiterio e tutta la nostra chiesa diocesana”. Quasi contemporaneamente, l’annuncio della diocesi di Roraima, firmato dal vescovo, dom Evaristo Pascoal Spengler, e dal vicario generale, don Lucio Nicoletto, sacerdote della diocesi di Padova: “Nel dolore per la morte del nostro amato fratello, confidiamo nella speranza della risurrezione di chi ha combattuto la buona battaglia e mantenuto la fede. Nell’unità ecclesiale, continuiamo nella fiducia e nell’amore del Dio con noi che ci visita”.

Don Edy aveva 51 anni, essendo nato a Montebelluna il 20 agosto 1972. Ordinato sacerdote il 23 maggio 1998, è stato vicario parrocchiale a San Martino di Lupari, Maerne, San Donà di Piave e Cattedrale di Treviso; quindi, parroco di Olmi e Cavrié. Lo scorso anno, la partenza per il Brasile, “apripista”, per la nostra diocesi, di una nuova esperienza missionaria, in collaborazione con le diocesi di Padova e Vicenza. Scriveva nell’intraprendere questa nuova avventura: “Ringrazio con tutto quello che sono e posso per lo tsunami di affetto ricevuto. Non riesco a rispondere a tutti ma una cosa è sicura, quello che percepisco dentro è legame profondo che oltrepassa oceani e costellazioni e si fa gioia di vivere e voglia di condividere. Grazie fratelli e sorelle incontrati lungo il cammino del tempo, mi date forza per salire sempre più in alto”.

I lettori della Vita del popolo avevano potuto leggere un suo articolo pochi giorni fa, nell’inserto Terre&Missioni, dedicato al recente Congresso missionario della Chiesa brasiliana, tenutosi a Manaus. Un’esperienza dalla quale aveva tratto energia e speranza, atteggiamenti che, insieme all’affidamento al Signore, aveva trasmesso subito nelle comunità dove ha prestato servizio, per troppo poco tempo.

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