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Morto Luigi Berlinguer: il cordoglio della Fism

La Fism - Federazione italiana scuole materne - alla quale aderiscono circa novemila realtà educative non profit frequentate da mezzo milione di bambini dove lavorano oltre quarantamila addetti - esprime il proprio cordoglio per la morte, ieri sera a Siena, dopo una lunga malattia, all’età di 91 anni, del professor Luigi Berlinguer.
Manifestando le condoglianze a nome della Federazione ai familiari e agli amici, il presidente nazionale Giampiero Redaelli ricorda in una nota che “Luigi Berlinguer è stato, nel corso degli anni, una voce autorevole alzatasi a difesa della libertà di scelta in campo educativo, dato sancito dalla carta costituzionale”.
“Alla guida, dal 1996 al 1998, del Ministero della Pubblica Istruzione e, ad interim, di quello dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica, durante il primo Governo Prodi, ed ancora ministro della Pubblica Istruzione nei successivi governi sino al 2000” - continua il testo - “Berlinguer riconobbe sempre l’importanza del ruolo educativo delle scuole accanto a quello delle famiglie, senza discriminazioni”.
“Affermando con tenacia la sua tesi per la quale - come sosteneva - l’insegnamento è pubblico, ma può essere somministrato da scuole pubbliche, private, religiose, aconfessionali, in una sana gara a chi insegna meglio, consapevole dell’anacronistica contrapposizione statale e non statale, e della necessità di sgravi economici per le paritarie” - prosegue la nota - “Luigi Berlinguer fu l’artefice della Legge 62/2000, purtroppo ancora in parte inattuata” . Così scrive il presidente della Fism Giampiero Redaelli che conclude puntando il riflettore sulla Legge che, grazie a Berlinguer, ventitré anni fa sancì la parità fra scuola statale e paritaria, ma attende sempre una piena applicazione.