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Migranti: dalle associazioni sette risposte alla politica

Riforma della legge sulla cittadinanza, nuove modalità di ingresso in Italia, regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”, abrogazione del reato di clandestinità, ampliamento della rete Sprar, valorizzazione e diffusione delle buone pratiche, effettiva partecipazione alla vita democratica. Sono i sette punti del documento programmatico elaborato da 18 tra enti e associazioni in vista del 4 marzo.

Riforma della legge sulla cittadinanza, nuove modalità di ingresso in Italia, regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”, abrogazione del reato di clandestinità, ampliamento della rete Sprar, valorizzazione e diffusione delle buone pratiche, effettiva partecipazione alla vita democratica. Sono i sette punti del documento programmatico elaborato da 18 tra enti e associazioni cattolici impegnati a vario titolo nell’ambito delle migrazioni che, in vista delle elezioni del 4 marzo, verrà sottoposto ai candidati al Parlamento. Una sorta di “agenda” presentata oggi alla stampa presso l’Istituto Sturzo di Roma. I firmatari del testo sono Acli, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo sviluppo (Ascs onlus), Associazione Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica, Centro Astalli, Centro missionario francescano onlus (Ordine dei Frati minori conventuali), Cnca, Comboniani, Comunità Sant’Egidio, Conferenza Istituti missionari italiani, Fcei, Federazione Salesiani per il sociale, Fondazione Casa della carità, Fondazione Somaschi, Gioventù operaia cristiana (Gioc), Istituto Sturzo, Movimento dei Focolari Italia, Paxchristi, Uisg. Il documento, che da oggi è possibile sottoscrivere inviando un’e-mail a agendamigrazioni@gmail.com, verrà presentato ai candidati al Parlamento. Già fissati i primi due appuntamenti sul territorio: il 20 febbraio a Milano nella sede Acli e il 26 febbraio a Catania.

“Non possiamo stare zitti: in questo Paese ci sono storie e pratiche di positività e solidarietà, tanta sapienza che si scontra con un impianto legislativo arretrato. Noi non siamo con gli slogan ‘accogliamoli tutti o nessuno’: in questo periodo di battaglia elettorale dobbiamo ridare urgenza, con pacatezza e mitezza, ad un fenomeno strutturale che non è un problema ma una risorsa se si affronta con capacità e intelligenza”. Così don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità, presentando alla stampa questa mattina a Roma, presso l’Istituto Sturzo, un documento programmatico sulle migrazioni sottoscritto da 18 tra enti e associazioni cattoliche. Soffermandosi sul primo punto, l’urgenza di una riforma della legge sulla cittadinanza, don Colmegna spiega: “Da troppi anni il nostro Paese non adegua la sua legislazione sull’acquisizione della cittadinanza al mutato contesto sociale e troppi cittadini di fatto non sono riconosciuti tali dall’ordinamento. Varare un provvedimento che sani queste contraddizioni non è più rimandabile”. “Vogliamo rilanciare la coesione sociale contro la banalizzazione e radicalizzazione dello scontro; le persone che accogliamo ci interpellano, non possiamo stare zitti”, ribadisce il sacerdote.

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