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Amicizia: c’è chi va, e chi resta per sempre nel nostro cuore

Come per l’amore, l’amicizia può nascere con un colpo di fulmine, oppure è frutto di una frequentazione più lunga e meno coinvolgente dal punto di vista emozionale, che, però, si rivela significativa nel tempo
17/05/2024

Una delle esperienze più importanti e coinvolgenti della vita è l’amicizia, come sentimento e relazione.

Secondo il dizionario dell’American psychological association, l’amicizia è una relazione volontaria e relativamente duratura che si sviluppa attraverso esperienze in cui le persone percepiscono che la condivisione è reciprocamente gratificante.

Da piccoli, le amicizie ci traghettano dalla famiglia d’origine e ci aprono al mondo, mentre da adulti rappresentano, con la famiglia, e soprattutto in assenza di essa, un fattore protettivo cruciale per la salute mentale.

Come per l’amore, l’amicizia può nascere con un colpo di fulmine, per esempio da un’esperienza particolarmente coinvolgente, anche inaspettata, che riesce a unire due persone fino a poco prima sconosciute o antipatiche l’una all’altra.

Oppure è frutto di una frequentazione più lunga e meno coinvolgente dal punto di vista emozionale, che, però, si rivela significativa nel tempo.

La durata nel tempo è in sé un valore, ma non dice ancora la qualità: ci sono persone che si frequentano tutta la vita tenendo una relazione formale, poco intima ed empatica.

Difficilmente vige la proprietà transitiva e, dunque, l’amico dell’amico è più spesso un semplice conoscente.

Neppure questa proprietà vige con gli amici del partner e, soprattutto, non può dirsi amico chi tenti di sabotare la coppia.

Nel viaggio esistenziale di ciascuno, il sorgere e soprattutto il tramontare delle amicizie può coglierci sprovvisti e impreparati.

Come per le relazioni di coppia, infatti, vi sono amicizie che resistono al tempo e alle durezze della vita, perché le persone riescono autenticamente a evolvere in sintonia tra loro.

Ma vi sono amicizie che finiscono, ora dissolvendosi gradualmente, ora interrompendosi bruscamente.

Nella dissolvenza, le persone prendono semplicemente la loro strada, una strada che a quel punto presenta un bivio, provando gratitudine, tenerezza e talvolta nostalgia per ciò che hanno condiviso.

Se un bivio arriva, non si può sostare nella strada dell’altro, perché si mancherebbe alla percorrenza della propria. Un po’ come gli adolescenti che restano nella scuola superiore inadatta a loro perché lì ci sono gli amici.

Se, invece, qualcosa si è rotto, c’era del non-detto che, esplodendo o implodendo, genera sgomento, rabbia e tristezza per essere stati abbandonati o traditi.

Ci sono, quindi, amicizie che, una volta interrotte, non si riaprono più, amicizie che ritornano rinnovate, anche dopo alcuni decenni, e amicizie che trovano il loro equilibrio in alcune “reunion” caratterizzate dal piacere sincero di ritrovarsi ogni tanto.

E finalmente la cosiddetta tecnologia, cioè la nostra vita online, ci permette di mantenere in vita le relazioni affettive, purché solide e oneste, sfatando il vecchio mito del “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, ma rimanendo in attesa di un abbraccio vero.

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