Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Proposte estive a San Donà: giovani tra servizio e cammino
La scuola è ormai iniziata e manca poco alla fine dell’estate. Ma ci sono ancora tante esperienze estive da raccontare vissute da ragazzi e giovani della Collaborazione pastorale di San Donà di Piave. Non c’è stata solo la partecipazione di un gruppo di una ventina di giovani alla Giornata mondiale della gioventù, a Lisbona. Anche i giovanissimi delle superiori e il clan Camelot del gruppo Agesci San Donà 1 hanno vissuto delle esperienze molto particolari.
Comune denominatore è stato il Sermig, il Servizio missionario giovani creato da Ernesto Olivero, che gestisce gli spazi dell’ex Arsenale militare di Torino, diventato ora l’Arsenale della Pace; un’esperienza che da quarant’anni aiuta gli ultimi e i bisognosi, grazie al volontariato e alle donazioni fatte dagli abitanti della città di Torino, ma non solo.
“Il Sermig è stato la meta del campo scuola per noi ragazzi di seconda e terza superiore - scrive Mariarosaria, una delle partecipanti, anche a nome dei suoi compagni di avventura -. Il nostro campo è durato cinque giorni, nei quali noi ragazzi di San Donà, insieme ad altri ragazzi provenienti da tutta Italia abbiamo svolto alcuni servizi e partecipato a laboratori alternati da momenti di svago e da momenti di catechesi e di preghiera. Noi, nello specifico, svolgevamo i servizi alla mattina, che si dividevano tra smistamento di vestiti e/o giochi usati, pulizia degli ambienti per l’ospitalità dei poveri, preparazione di kit di cartoleria per la scuola e l’accompagnamento di famiglie bisognose nel fare la spesa all’emporio. Tutti questi servizi, pur richiedendo un certo impegno sono sempre stati caratterizzati dalla gioia e anche dal divertimento. Al pomeriggio partecipavamo a dei laboratori, nei quali ascoltavamo una pagina di Vangelo e lo commentavamo insieme ad altri ragazzi, riflettendo sulla nostra vita e su ciò che quelle Parole suggerivano alla nostra persona”.
Oltre al servizio e alla riflessione, saranno certamente momenti da ricordare con affetto quelli di svago, durante i quali i ragazzi hanno avuto tempo per giocare e fare amicizia con altri ragazzi di altre parrocchie del resto d’Italia.
Anche i giovanissimi di prima superiore sono stati a Torino per gli ultimi giorni della loro esperienza estiva, come racconta Anna: “Gli ultimi due giorni siamo arrivati a Torino e abbiamo soggiornato a Valdocco, dove è vissuto don Giovanni Bosco ed è presente il primo oratorio Don Bosco. Ci siamo, poi, immersi nel mondo incredibile che è il Sermig, conoscendo meglio tutto il bene che viene fatto all’interno dell’Arsenale della Pace. E ovviamente, giunti in città, i giovanissimi non si sono fatti mancare un giretto per la città, con una visita speciale al Duomo e la possibilità di fare un sacco di foto”.
Ma non prima di aver fatto una prima parte di campo scuola del tutto particolare, come raccontano ancora i ragazzi che vi hanno partecipato: “La proposta di quest’anno è stata una novità: un camposcuola semi-mobile, senza quindi le comodità a cui eravamo abituati negli anni scorsi. Ma noi fin da subito siamo rimasti affascinati da questa nuova avventura, e l’abbiamo attesa con ansia. Siamo partiti con i nostri enormi e pesantissimi zaini in spalla verso la nostra prima meta: il santuario di Oropa, in provincia di Biella, dove avremmo soggiornato per tre giorni. Il nostro arrivo alla «terra promessa», è stata una vera e propria Odissea molto travagliata e dopo dodici ore di viaggio, tra treni regionali e autobus, siamo finalmente approdati al santuario. Il nostro camposcuola è stato ispirato alla scoperta della figura del beato Pier Giorgio Frassati, tanto cara ai giovani dell’Azione cattolica, la quale ci ha accompagnato per tutti e cinque i giorni, attraverso riflessioni, storie, preghiere e una lunga e faticosa camminata tra i sentieri di Pollone, per arrivare a quella che era la sua residenza estiva e dove ora vive sua nipote: la signora Wanda. I giorni a Oropa sono stati magnifici; il tempo sempre bello ci ha permesso di passare molte ore all’aria aperta tra momenti di gioco, scherzi e risate. Speciale è stato anche il tempo che passavamo tutti insieme in preghiera per riflettere sulla giornata trascorsa e ringraziare per tutte le cose belle che ci sono state donate”.
“Cinque giorni sono passati troppo in fretta – scrive Anna al termine della sua testimonianza – nei quali il nostro gruppo di amici si è rafforzato e unito sempre di più; ripartirei ora, immediatamente! Vorrei ringraziare don Mattia, le animatrici Elena e Alice, Marino, il papà di don Mattia, il miglior cuoco possibile, e tutte le persone che ci hanno accompagnato in questo meraviglioso viaggio”.