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Tangenziale sì o no? E' l'ora delle scelte

Un quarto lotto di tangenziale che s’ha da fare? Pare di sì, a quanto dice uno studio sul traffico cittadino commissionato dal Comune di Treviso. Ma a Monigo i Comitati promettono battaglia

Un quarto lotto di tangenziale che s’ha da fare? Pare di sì, a quanto dice uno studio sul traffico cittadino commissionato dal Comune di Treviso circa tre mesi fa e consegnato nei giorni scorsi. Per decongestionare i flussi di auto che gravitano intorno al Put e che pesano soprattutto sul quartiere di San Giuseppe, i tecnici interpellati suggeriscono di procedere con la costruzione del prolungamento, in modo da collegare la Castellana, dove oggi la strada muore, con la Feltrina.
Il progetto è ormai datato, quattro chilometri di tangenziale in più che dal confine tra Treviso e Paese dovrebbero portare nei pressi dell’Iperlando. C’è anche un finanziamento pronto, quello della società regionale Veneto Strade, di 56 milioni di euro, che va però stanziato entro la fine di marzo: con la penuria di finanziamenti che c’è a fronte di una grande richiesta, Veneto Strade da a Ca’ Sugana tre mesi di tempo per decidere se procedere o meno con l’opera, perché la decisione si sarebbe dovuta prendere entro la fine del 2013.
Si rianima dunque in città il dibattito su una strada cui si pensa da oltre vent’anni e il cui primo progetto risale a quando l’Iperlando ancora non esisteva. Era una prima ipotesi di tracciato rimasta in auge fino al 2012 e che prevedeva un innesto in Feltrina attraverso una grande rotatoria proprio all’altezza del supermercato. Nel 2012 entra in scena una seconda proposta di tracciato di Veneto Strade, che sposta poco più a nord l’intreccio con la Feltrina, ma contemporaneamente si stringe verso la città, impattando in modo significativo su alcune zone del quartiere di Monigo, le abitazioni di via Casette in particolare. La mobilitazione di Italia Nostra e di alcuni cittadini è stata immediata e in queste settimane che i giochi sembrano chiusi le proteste aumentano.
La richiesta principale è quella di una discussione pubblica e trasparente con il sindaco Manildo e la sua Giunta: “Da anni chiediamo solo questo, un confronto pubblico nel quale coinvolgere direttamente anche Veneto Strade”, afferma Marilena Stradiotto, residente proprio in via Casette e parte del gruppo di cittadini che chiede chiarezza. All’ordine del giorno di questo incontro ci dovrebbero quindi essere tre temi: l’analisi dei dati dello studio commissionato dal Comune, l’approfondimento con ulteriore documentazione del progetto preliminare di Veneto Strade e un confronto tra cittadini, che metta insieme le esigenze di San Giuseppe con quelle di Monigo, perché, continua Marilena Stradiotto, “noi capiamo i disagi di chi vive a San Giuseppe, solo non siamo convinti che questi quattro chilometri di tangenziale in più siano la vera soluzione”.
Una possibile mediazione pensata dal Comune è quella di interrare parte del percorso, ma Veneto Strade sostiene che i costi lieviterebbero e che i fondi a disposizione sono solo quelli stabiliti, 56 milioni di euro: insomma margini di manovra molto stretti e un conto alla rovescia che i trevigiani di Monigo, dopo tanti anni di attesa e di contemporaneo sviluppo residenziale concesso dal Comune al quartiere, fanno fatica a capire.

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