Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Settimana sulla salute della donna, aderisce anche l'Ulss 2
Inizia oggi e prosegue fino al 26 aprile la settima edizione dell’(H)-Open Week organizzata da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Giornata nazionale della Salute della Donna, che si celebra il 22 aprile, con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la cura al femminile. L’Ulss 2 Marca trevigiana aderisce all’iniziativa attraverso la diffusione di video informativi.
Inizia oggi e prosegue fino al 26 aprile la settima edizione dell’(H)-Open Week organizzata da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Giornata nazionale della Salute della Donna, che si celebra il 22 aprile, con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la cura al femminile.
L’Ulss 2 Marca trevigiana aderisce all’iniziativa attraverso la diffusione di video informativi sui canali social dell’azienda.
Nel primo video, che sarà online a partire da oggi, si parlerà di diagnosi prenatale con il dr. Alberto Rossi, la dr.ssa Gabriella Bracalente e il dr. Annibale Mazzocco.
Venerdì 22 aprile verrà pubblicato il secondo video nel quale la dr.ssa Sabrina Villalta parlerà di prevenzione e cura della trombosi venosa nella donna.
“Vorrei sottolineare l’importanza della prevenzione primaria, della diagnosi precoce, dell’aderenza terapeutica – dichiara Francesco Benazzi, direttore generale –. È con queste iniziative che riusciamo a facilitare e diffondere l’accessibilità ai servizi, ancor più a fronte del protrarsi dell’emergenza sanitaria da pandemia Covid-19”.
Fondazione Onda dal 2007 attribuisce agli ospedali che erogano servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili il riconoscimento dei Bollini Rosa; il network, composto da 354 ospedali dislocati sul territorio nazionale, sostiene Fondazione Onda nel promuovere, anche all’interno degli ospedali, un approccio “di genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi clinico-assistenziali, indispensabile per garantire il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini.