Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
A San Trovaso il Vescovo ricorda don Mario Bortoletto
Una celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Tomasi, ha ricordato il sacerdote, a 12 anni dalla scomparsa. Per 38 anni fu missionario fidei donum ad Ambam, in Camerun
“Siamo davvero contenti. E’ stato un momento di comunione importante con il nostro Vescovo, nel ricordo di don Mario, e di comunione anche tra di noi”: commenta così don Daniele Bortoletto, parroco di San Trovaso, la celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Tomasi, nel 12° anniversario della morte di don Mario Bortoletto, sacerdote diocesano che ha vissuto 38 anni come prete fidei donum nella missione di Ambam, nel sud del Camerun e gli ultimi 3 anni nella parrocchia di Ntem-a-si a Yaoundé, come associato del Pime.
Numerosi i sacerdoti concelebranti, tra cui il fratello di don Mario, don Bruno. Ha partecipato alla celebrazione anche il sindaco di Preganziol, Paolo Galeano, che ha aggiornato la comunità sull’iter per la dedicazione di una via a don Mario Bortoletto.
Mons. Tomasi, nell’omelia, ha tratteggiato la figura di don Mario come di un sacerdote, un missionario, “che ha affidato la sua vita e la sua speranza al Signore Gesù”.
Il Vescovo ha messo in luce due caratteristiche che l’hanno colpito, leggendo il libro di don Franco Marton dedicato a don Bortoletto: “E’ stato un grande camminatore, per arrivare ad annunciare il Vangelo anche a poche persone; in secondo luogo, don Mario è pienamente entrato in una cultura: annunciava il Vangelo prendendo dalla realtà ciò che c’era di buono e santo, per condurlo a un amore più grande. Ecco il suo lascito per noi oggi: aiutare questo nostro mondo a credere nel bene che il Signore ha seminato dentro. Vale la pena fare fatica per volersi bene, per mantenere vincoli di cittadinanza leali e forti, per essere buoni cristiani e buoni cittadini, persone che si donano e nel dono di sé trovano la felicità”.
Al termine della messa, il Vescovo ha fatto visita al museo della civiltà contadina della famiglia Cescon, nella vicina Settecomuni.