giovedì, 21 novembre 2024
Meteo - Tutiempo.net

A Loria le tracce di un sito romano

Cocci e altro materiale lavorato rinvenuti da Vito Andreola in un terreno agricolo vicino al torrente Muson durante le operazioni di preparazione dell'area per la coltivazione

Cocci, pezzi di pietra lavorata e sagomata sono affiorati dal terreno appena arato: si parla di un insediamento romano. Il ritrovamento a Loria, in un campo nella zona di via Callalta, vicino al torrente Muson. “Quando li ho presi in mano mi sono emozionato”, il commento sentito di Vito Andreola, il proprietario del terreno che ha fatto il ritrovamento, oltre che noto imprenditore castellano. In pratica, tempo fa, su quel terreno agricolo proprio vicino al torrente Muson, erano stati piantati dei pini. “Nei giorni scorsi avevamo deciso di levare gli ultimi pini rimasti per seminare un’altra coltivazione - spiega Vito Andreola -, così gli operatori agricoli hanno pensato di arare in profondità il terreno, proprio per levare tutte le radici dei pini e preparare il terreno per un’altra coltivazione”.

Quindi quel terreno è stato, per così dire, rivoltato in profondità come mai nel passato anche recente era stato fatto. “Così proprio l’altro giorno, mentre stavo passeggiando insieme all’arch. Massimiliano D’Ambra, che come tecnico ha operato sui restauri delle mura di Castelfranco e Cittadella,  ci siamo accorti che in superfice stavano questi cocci e altro materiale lavorato. Analizzando bene questo materiale, è emerso che sì, potevano essere risalenti all’età romana per forma e appunto lavorazione. Probabilmente un’abitazione o altro ancora ma il tutto potrebbe essere oggetto di studio per capirne di più”. Intanto, i pezzi più importanti e significativi Vito Andreola li ha presi e li ha portati a casa sua, a Loria: “Devo essere sincero, è stata un’emozione prendere tra le mani quei pezzi di pietra risalenti a duemila anni fa. Ma altri ce ne sono in quello spazio di campo e ora valuteremo il da farsi”. Tutto, naturalmente, deve essere attentamente analizzato e studiato, però è significativo questo ritrovamento che va a sommarsi ad altri fatti in zona, sempre di epoca romana, che potrebbero dare un quadro esatto dell’importanza dell’area castellana. Resti sono già stati rinvenuti, per esempio, a Castello di Godego, per non parlare di Asolo, importante snodo romano, e poi a San Zenone, dove in due riprese negli ultimi anni sono stati trovati resti di un ponte e di abitazioni. E poi a Sant’Eulalia di Borso del Grappa, poco più a nord di Loria, dove è stata trovata una iscrizione sepolcrale di Caio Vettonio Massimo del III secolo dopo Cristo. Sarebbe molto interessante capire quali e quante correlazioni ci potrebbero essere tra i vari ritrovamenti. Ma questa è materia per storici e archeologi.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
07/11/2024

Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...

25/10/2024

La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....

06/08/2024

Non tutti potranno beneficiare di una vacanza al mare o ai monti o di un viaggio. Oltre a tanti anziani,...

TREVISO
il territorio