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La Cappella del Santissimo ad Asolo risplende della sua luce originale

A curare il restauro, assieme alla ditta Diemmeci di Villorba e con la consulenza di Antonio Costantini, l’architetto Maurizio Trevisan che ha svolto importanti ricerche storiche e restauri nell’Asolano e recentemente ha realizzato la nuova pavimentazione del Ponte di Bassano

“Un lavoro ben fatto, a regola d’arte, tutte le richieste della Soprintendenza di Venezia sono state rispettate e ora abbiamo di nuovo, nella sua luce originale, la cappella del Santissimo”.

Esprime soddisfazione il prevosto di Asolo, monsignor Giacomo Lorenzon, per il restauro che ha interessato una delle cappelle della Cattedrale di Asolo. “Fino a trent’anni fa custodiva il Santissimo, ora è un luogo di devozione alla Madonna. Veniva utilizzata solo il Venerdì Santo ed era un po’ scura. Ora tutto è più luminoso, tutti gli stucchi sono stati riportati alla colorazione originale, spicca il drappo celeste e le vetrate della importante scuola di Innsbruck”. A curare il restauro, assieme alla ditta Diemmeci Restauri di Villorba (capocantiere Marco Masobello) e con la consulenza di Antonio Costantini, l’architetto Maurizio Trevisan che in passato ha svolto importanti ricerche storiche e restauri nell’Asolano e recentemente ha realizzato la nuova pavimentazione del Ponte di Bassano.

La cappella risale al 1500, per la precisione nel portale di accesso è indicata la data del 1530. Poi nel 1700, “alla moda del tempo”, ha subito una serie di interventi curati da Giorgio Massari, architetto che ha firmato, tra le tante sue opere, Palazzo Grassi a Venezia e Villa Lattes a Istrana.

“Con Massari - spiega Trevisan - è diventata cappella del Santissimo, prima era una cappella funebre, è stata rialzata ed è stato costruito il tamburo e la cupola. Sempre in questa occasione sono state realizzate delle aperture dove hanno trovato posto nell’800 delle vetrate dipinte della famosa scuola di Innsbruck. Da ultimo, nel 1920, è stata aggiunta una lanterna sulla sommità della cupola, sempre per dare luminosità”.

La cappella era stata lasciata un po’ senza particolari cure e lo sporco si era accumulato, in particolare sugli stucchi che il restauro ha provveduto a riportare ai colori originari di Massari. “Proprio nella colorazione Massari aveva dato unitarietà all’intera Cattedrale di Asolo”. Colorazioni, in particolare del soffitto, che oggi si notano meno a causa dei depositi del tempo.

Il restauro ha attraversato due fasi, la prima ha riguardato l’esterno per mettere in sicurezza la cappella dalle infiltrazioni d’acqua. Questa parte è stata finanziata dal Comune di Asolo per circa 15 mila euro. Poi si è passati all’interno, intervento che si è potuto realizzare grazie alla disponibilità economica offerta da un benefattore, che ha voluto restare anonimo. Il costo finale del restauro è di circa 50 mila euro.

“Abbiamo utilizzato la cifra per sistemare la parte alta, il tamburo e la cupola, ovvero ciò che fu il progetto e l’intervento di Massari. Non sono stati toccati i due angeli accanto all'altare (della scuola dei Torretti di Pagnano d’Asolo, scuola anche di Canova), che sono in buono stato. Ora è luminosa e adatta al raccoglimento”.

All’interno della cappella ci sono due cose che dovranno trovare ricollocazione, ovvero il battistero donato, nel 1492, da Caterina Cornaro, in pietra, e una Natività ora conservata in chiesa. Dal punto di vista liturgico non sono coerenti con il resto della cappella.

Ritorna, dunque, a nuova vita la cappella realizzata da Massari che aveva profondamente innovato una chiesa che precedentemente, con le colonne con mattoni faccia a vista, aveva un aspetto decisamente romanico e francescano. Il disegno settecentesco della Cattedrale, voluto dal Massari, è ora più chiaro e nel tempo, assicura monsignor Lorenzon, la cappella troverà una più precisa collocazione liturgica e devozionale.

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