venerdì, 18 ottobre 2024
Meteo - Tutiempo.net

San Martino di Lupari: il Comune "sfratta" i nomadi

La vicenda è quella del campo di via Dolomiti davanti al Cerd, acquistato come terreno agricolo poco più di un paio di anni fa da alcune famiglie sinte - cioè italiane, di giostrai -, che sono venute a vivere qui con le loro roulotte.

La legge dice che devono andarsene e il Sindaco è assolutamente deciso a farla rispettare. La domanda però è se, in questo modo, non si creano poi problemi di ordine sociale ed umano che diventano anche più complessi da risolvere. Andiamo con ordine: la vicenda è quella del campo di via Dolomiti davanti al Cerd di San Martino di Lupari, acquistato come terreno agricolo poco più di un paio di anni fa da alcune famiglie sinte - cioè italiane, di giostrai -, che sono venute a vivere qui con le loro roulotte. Ad agosto il Comune ha espropriato il terreno, il Sindaco ha informato il comitato di pubblica sicurezza della Prefettura per procedere allo sgombero ed alcune settimane fa i tecnici dell’Enel si sono presentati per tagliare la corrente; non hanno potuto procedere perché uno degli abitanti del campo aveva il braccialetto elettronico impostogli dal Tribunale.
“Si tratta di una lottizzazione abusiva – afferma lapidario il sindaco Gerry Boratto -. La procedura in questo caso è chiara: il terreno è di proprietà del Comune e loro devono andarsene da un’altra parte”. Ma dove? Se ne tornino a Treviso da dove sono venuti, sostiene il Sindaco, ma in realtà queste famiglie non sono trevigiane di origine e soprattutto non sono mai state fisse in un posto, pur essendo italiane al cento per cento.
“Abbiamo acquistato questo campo da un privato perché ci permette di restare stabili da ottobre ad aprile, nel periodo in cui non giriamo con le giostre per le fiere e i nostri figli possono frequentare le elementari e le medie – mi spiegano le donne mentre mi offrono il caffè nella loro roulotte -. Prima, cambiavano anche 10/15 scuole diverse, non va bene così. Come possono i bambini vivere serenamente se non hanno mai certezza di un luogo dove potersi fermare, da considerare casa? Noi non diamo fastidio a nessuno, cosa facciamo adesso d’inverno se ci tagliano l’elettricità?”.
Le lamentele da parte di cittadini arrivate all’orecchio del Comune riguardano il fatto che, fino ad oggi, sia stato tollerato l’abuso “edilizio” piuttosto che per questioni di ordine pubblico, decoro, disagio. “Se scrivete di loro gli fate pure cattiva pubblicità” mi dice il sindaco. Ma non crede che la tutela dei minori, la garanzia che possano frequentare la scuola possa giustificare il tentativo di trovare altre soluzioni? A suo dire non c’è alternativa allo sgombero, la questione dei bambini non sussiste e, comunque, le norme vanno rispettate per tutti. Per la parrocchia commenta don Otello Bisetto, collaboratore pastorale a San Martino: “La presenza di minori chiede accortezza nel gestire la situazione, anche considerando il fatto che questi nuclei non hanno mai infastidito nessuno e si stanno positivamente integrando”.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
06/08/2024

Non tutti potranno beneficiare di una vacanza al mare o ai monti o di un viaggio. Oltre a tanti anziani,...

04/07/2024

Un “manifesto programmatico”

Ricordo che due sposi mi dissero che a loro il nuovo vescovo è subito piaciuto...

06/06/2024

Si tratta, da parte nostra, di un importante diritto-dovere civico, perché, per molti aspetti, è in gioco...

TREVISO
il territorio