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Adozioni, bonus da 5 mila euro alle famiglie per ogni bambino

Patriarca (Cvn) presenta un emendamento al ddl stabilità che prevede l’assegnazione a partire dal 2015. Della Monica, presidente Commissione adozioni internazionali: “Bene bonus, ma serve un fondo per le criticità”.

Un bonus da 5 mila euro l’anno per tutte le famiglie che adottano e per ogni bambino adottato a partire dal 2015. È quanto ha annunciato Edoardo Patriarca, presidente del Centro nazionale per il volontariato (Cnv) e deputato del Partito democratico, intervenendo alla conferenza stampa “Ripartire dai figli, il futuro possibile delle adozioni internazionali” tenutasi questa mattina nella sala stampa della Camera dei deputati a Roma. “Ci stiamo attivando perché nella legge di stabilità venga reintrodotto, e l’emendamento ha buone possibilità di successo, una forma di bonus annuale per le famiglie che adottano – ha spiegato Patriarca -. L’emendamento va nella direzione di reintrodurre un bonus di 5 mila euro a partire dal 2015, fermo restando la deducibilità già prevista dall’attuale normativa”.

Il governo conferma impegno economico

Per Patriarca, ad oggi, questa esperienza di genitorialità non è sostenuta come le altre. “Una coppia con figlio naturale ha una serie di agevolazioni e sostegni – ha aggiunto -, pensino le coppie che intraprendono il percorso della fecondazione eterologa hanno la possibilità di accedere ai servizi gratuitamente, almeno in alcune regioni. Le coppie che vivono la genitorialità con l'adozione internazionale non hanno un sostegno adeguato riguardo le spese”. Per il presidente del Cnv, inoltre, sostenere le famiglie che adottano potrebbe essere un segnale forte per il futuro da parte del governo. “Il paese non solo ha bisogno di riforme – ha aggiunto -, ma se vuole riprendere un percorso di speranza e fiducia verso il futuro deve ripartire dai piccoli segni, uno di questi sono le famiglie che accettano la sfida dell'adozione”. Un impegno, quello del governo, confermato da Graziano Delrio, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, che in un messaggio ai partecipanti della Conferenza stampa ha sottolineato la “grande attenzione che il governo riserva alle adozioni internazionali testimoniata a partire dalla scelta del presidente del consiglio di tenere direttamente su di sé la responsabilità politica delle adozioni internazionali”. Un impegno che riguarda anche gli aspetti economici. “Voglio confermare che l’impegno del governo c’è – ha aggiunto Delrio - e ci sarà anche sull’importante profilo del sostegno economico alle famiglie che intraprendono il percorso adottivo”. Per Delrio, il sistema italiano delle adozioni internazionali è considerato “un modello cui ispirarsi, come ci hanno confermato anche gli scambi avuti recentemente con molti paesi, ed è un modello che intendiamo valorizzare”.

Le risorse della Commissione

Un parere positivo sul bonus arriva anche da Silvia Della Monica, presidente della Commissione adozioni internazionali, intervenuta nella mattinata. “Sono certa che il governo, come ha detto Delrio, farà la sua parte”, ha aggiunto, ma i problemi riguardo le risorse a disposizione della Commissione di cui è a capo non mancano. I fondi di cui dispone la Commissione, infatti, sono due. “Uno riguarda il finanziamento delle attività per la Convenzione dell’Aja, quindi tutto il funzionamento della Commissione anche nei suoi rapporti internazionali – ha spiegato Della Monica -. Tutto questo non lo possiamo fare senza fondi e senza risorse. Questo fondo è assolutamente indispensabile,  perché contiene anche la parte dei progetti di sussidiarietà che sono un pilastro della adozioni”. Poi c’è quello destinato ai rimborsi alle spese sostenute dalle famiglie, e qui le cose non vanno poi così bene. “L’ultimo decreto dei rimborsi è del 2011 – ha spiegato Della Monica -, un decreto non finanziato, tra l’altro. Noi ora stiamo pagando i rimborsi del 2011 con il fondo esiguo del 2013, quando abbiamo avuto una riduzione drastica, perché prima c’erano 20 o 30 milioni a disposizione della Commissione e adesso stiamo per ripartire il fondo del 2014 e dovremmo utilizzarlo ancora per il 2011”. Una situazione che, secondo Della Monica, necessita di un “cambio di passo e una soluzione definitiva”.

Fondo ad hoc per le criticità. Per il presidente della Commissione, però, non sono sufficienti i due fondi in questione. Ne servirebbe un terzo ad hoc per le “criticità”. “La situazione internazionale è quella che è – ha aggiunto Della Monica -. Pensiamo per esempio a quello che è successo in Ucraina o in Cambogia, o al blocco temporaneo del Congo: naturalmente ci sono spese da sostenere e spesso le coppie hanno versato agli enti tutte le quote sia nazionali che estere ed è giusto che sopravvenga lo stato e li possa sostenere, aiutandole a portare a termine il proprio percorso”. Per Della Monica, le risorse necessarie “sono nell’ordine di qualche milione di euro, ma è indispensabile”.

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