Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Ecosistema urbano: Treviso in top ten, ma scende di due posizioni
Legambiente, insieme a “Il Sole 24 ore” e Ambiente Italia ha appena rilasciato la nuova annualità di “Ecosistema urbano”, il rapporto che da anni stila la classifica dei capoluoghi d’Italia in termini di performance ambientali. Treviso si conferma nella top ten e prima tra le città del Veneto, ma rispetto al 2023 scende di due posizioni, dalla quarta alla sesta, totalizzando 72,63 punti su 100. In miglioramento i risultati su raccolta differenziata (trend che accomuna un po’ tutto lo stivale), dispersione idrica e piste ciclabili, nonché la diminuzione del consumo idrico domestico e la produzione di rifiuti pro capite, segno che i trevigiani stanno acquisendo maggiore consapevolezza del proprio impatto ambientale. In peggioramento, invece, il trasporto pubblico, l’utilizzo del suolo e gli incidenti stradali, mentre la qualità dell’aria viene definita ancora “scarsa” a causa delle alte concentrazioni di Pm10 e Pm2,5.
I dati trevigiani
La presente edizione, che si basa prevalentemente sui dati del 2023, per la città di Treviso vede in miglioramento: la percentuale di rifiuti differenziati (+2,6%), la media dei valori annui di NO2 nell’aria (-4 ug/mc), il consumo idrico domestico (-51,4 litri per abitante al giorno), la dispersione idrica in rete (-5,8%) in usi civili, industriali e agricoli, i metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti (+5,88), infine gli alberi ogni 100 abitanti (+20). Sulla mobilità trevigiana il rapporto spende qualche parola in più, sottolineando come il nostro sia stato il primo capoluogo a varare una delibera simile a quella di Bologna sul tema del limite di velocità a 30 km/h, anche se, come possiamo constatare sul territorio, in modo molto più lento e prudente. In peggioramento, rispetto all’anno precedente, spicca in particolare la mobilità pubblica, cioè viaggi pro capite di ogni cittadino ogni anno (-68) e l’offerta trasporto pubblico (-13). Sostanzialmente stabili tutti gli altri parametri, tra cui si nota l’equilibrio (in negativo) del livello della qualità dell’aria in relazione ai limiti di legge Ue e ai valori guida Oms per la tutela della salute umana, giudicata “scarsa”. Treviso è, infatti, tra le città con più alti valori di Pm10 (30 μg/mc) e Pm2,5 (21 μg/mc), in buona compagnia con le altre venete e della pianura padana.
I commenti
L’Amministrazione comunale, attraverso le parole del sindaco, si professa “orgogliosa” del risultato, ammettendo, però, che “ci sono aspetti su cui bisogna ancora lavorare e che rappresentano le priorità dei prossimi anni, dalla qualità dell’aria alla dispersione idrica, dove stiamo già migliorando molto grazie ai cantieri con Ats e agli investimenti fatti grazie al Piano di riforestazione urbana, che ci ha permesso di programmare il verde cittadino in base a uno specifico progetto, così come ci stanno premiando le scelte urbanistiche votate al consumo di suolo zero”. Proprio su questo punto si concentra il commento del circolo di Legambiente Treviso, legandolo con un doppio filo al tema della qualità dell’aria: “Osserviamo con preoccupazione la mancanza di chiarezza e prese di posizione forti su temi come l’aeroporto, la tutela delle zone umide e la gestione del traffico, utili a migliorare la qualità dell’aria diminuendo, tra gli altri, i rischi sanitari; crediamo che, proprio il tema traffico veicolare, non possa essere risolto con la recente proposta di «terza corsia» del Put, che, seppur dedicata ai bus, oltre a generare ulteriore traffico (paradosso matematico di Braess), consumerebbe ulteriore suolo, rischiando di sacrificare ancora aree verdi e spazio per pedoni e biciclette, che dovrebbero essere utenti privilegiati dentro le mura e nel primo fuori mura”.
Il quadro nazionale
In cima alla classifica dei capoluoghi figurano Reggio Emilia con 80,66 punti su 100, a seguire Trento e Parma. Per trovare un’altra città veneta oltre a Treviso, bisogna scendere alla 19ª posizione, dove si colloca Belluno. La grande sorpresa è Bologna, che guadagna molte posizioni e si colloca nella top ten, unica tra le grandi città. I parametri considerati sono 20 e sono valutati sulla base di dati comunali, Istat, Ispra e Aci relativi in modo prevalente all’anno 2023. I punteggi sono assegnati sulla base di parametri che in parte sono stati modificati, quest’anno, per migliorare la “qualità della fotografia” risultante dal report. Quota 100 non è raggiunta da nessuna città e anzi, la media del punteggio dei capoluoghi torna a scendere e si ferma a 55,80% rispetto ai 56,41% della scorsa edizione.