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Biblioteche: libri, e molto altro

Diffuse capillarmente in quasi tutti i Comuni, scontano il calo di presenze e lettori. Ma vi sopperiscono con nuovi servizi digitali, prestiti più facili, molteplici iniziative

“I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare”. Così, Umberto Eco era solito definire la lettura. Tutte le altre cose, maneggiandole, si logorano e perdono gradualmente la loro funzione, ma il libro, al contrario, genera nuova vita in chi lo legge. Oggi, con il digitale, il libro può superare l’usura del tempo e del materiale di cui è fatto. In ogni caso, sembra che i giovani non siano più attratti dall’idea di prendere in mano i libri. I dati Istat del 2023 mostrano che il 70,5 per cento dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 19 anni non è mai entrato in biblioteca nel corso dell’anno (rispetto al 63,9 per cento nel 2019). Inoltre, il 45 per cento non ha letto un libro nell’ultimo anno (46 per cento nel 2019 tra i 6 e i 19 anni).

Nuove modalità di prestito e lettura

Il dato preoccupa, ma forse non tiene conto delle nuove modalità di lettura, e del fatto che oggi, per ottenere un libro, non è più necessario andare fisicamente in biblioteca. Le biblioteche moderne, infatti, sono in grado di far arrivare i libri ovunque, specialmente in formato digitale, grazie a sistemi di digitalizzazione e distribuzione sempre più potenti. Uno dei più diffusi è Mlol, solito acronimo inglese, Media library online, per indicare semplicemente una biblioteca digitale in rete, a disposizione di tutte le biblioteche pubbliche, sia comunali che di altro tipo. Chiunque abbia una tessera di una biblioteca veneta ha accesso a questo servizio, che permette anche la lettura di quotidiani. Non solo: il sistema Tvb (Biblioteche trevigiane) mette a disposizione online narrativa, testi, musica e film per i suoi soci, raggiungendo capillarmente tutti i Comuni della provincia attraverso accordi di rete. Un esempio analogo è quello delle biblioteche metropolitane veneziane (Bi.Metrove), che operano con un sistema simile nella provincia di Venezia.

Esiste, inoltre, il Polo regionale del Veneto, gestito dalla Regione Veneto e nato nel 1989. Si tratta di una rete di oltre 300 biblioteche, distribuite nelle province di Treviso, Belluno, Venezia, Vicenza, Verona e Padova, che condividono lo stesso catalogo e software per la gestione dei servizi.

L’impatto del digitale

L’impatto del digitale sulle biblioteche è enorme: permette l’accesso a documenti rari e complessi direttamente da casa e consente la fruizione rapida di testi. Tuttavia, la carta resta protagonista, e non è sempre necessario recarsi in biblioteca per prendere un libro cartaceo. L’ultima novità, proposta dalla provincia di Verona, è l’installazione di distributori automatici di libri in 32 scuole. Il meccanismo è semplice: si prenota un libro online e lo si ritrova, dopo pochi giorni, in un armadietto metallico nella propria scuola, si accede al proprio scomparto con la tessera della biblioteca o quella sanitaria

Anche nelle biblioteche di Treviso, Padova e Venezia, i libri possono essere ritirati nella biblioteca locale, senza doversi spostare nei grandi centri. Sono stati attivati anche punti di ritiro per il prestito. Insomma, non è più l’utente a recarsi in biblioteca, ma è la biblioteca che va dall’utente. Questo è uno dei motivi per cui ci sono meno presenze fisiche nelle biblioteche, ma ciò non significa che il loro ruolo sia diminuito.

La rete delle biblioteche rimane capillare, ogni Comune ha un ambiente dedicato, spesso gestito da un dipendente supportato da un giovane del servizio civile o da altre forme di volontariato.

Numeri importanti

I numeri impressionano: nella provincia di Treviso ci sono 118 biblioteche, a Padova 128, e a Venezia 104. Venezia conta 31 biblioteche private, 8 a Padova, e 11 a Treviso. A Venezia e Padova si trovano biblioteche aperte anche la domenica, mentre a Treviso 19 biblioteche sono aperte sei giorni alla settimana, 33 a Padova, e 37 a Venezia. Le biblioteche con apertura su cinque giorni sono 40 a Treviso, 46 a Padova e 29 a Venezia.

Venezia detiene il record per numero di posti a sedere: 10 biblioteche ne offrono più di 100 ciascuna, contro le 4 di Treviso e le 5 di Padova. In media, un cittadino su 6 utilizza la biblioteca in queste province. Nel 2023, gli utenti attivi a Treviso sono stati 132.000 su una popolazione di 878.000 abitanti; a Venezia 126.000 su 839.000 abitanti; e a Padova 94.000 su 931.000 abitanti.

Per comprendere l’importanza dei Comuni in questo settore, basti pensare che in Italia il 92 per cento delle biblioteche è gestito da Enti locali, con il 60 per cento situato al Nord. Le prime cinque regioni per numero di biblioteche sono: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna. Quest’ultima ha un’ottima copertura del territorio.

Numerosi servizi

E’ importante, però, non ridurre l’attività delle biblioteche alla sola distribuzione di libri: il 70 per cento offre animazione per bambini e ragazzi dai 0 ai 13 anni, il 44 per cento organizza visite guidate e conferenze, il 39 per cento propone attività didattiche e mostre, il 29 per cento concerti, e il 18 per cento proietta film. Sta prendendo piede anche l’alfabetizzazione digitale per chi non sa usare i computer, con il 15 per cento delle biblioteche che offre tali servizi. Nel 2022, il 6,6 per cento delle biblioteche pubbliche italiane ha offerto tutti i tipi di servizi sopra menzionati, si definiscono polifunzionali e tra queste spiccano, per numero, quelle del Veneto.

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