Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Adolescenti alla ricerca di capitani coraggiosi
L'esperienza degli incontri formativi per la Cresima: genitori e padrini impegnati con i loro ragazzi in un percorso molto arricchente
Vedere e ascoltare, negli incontri formativi per la Cresima, genitori e padrini impegnati con i loro adolescenti è molto arricchente.
Di che cosa hanno bisogno questi ragazzi e ragazze se non di “Capitani - e Capitane - coraggiosi”?
Sappiamo esattamente cosa succede alle navi vere quando il capitano non è al timone o non prende decisioni che spettano solo a lui, anche se poi risultassero errate.
Le decisioni dell’autentico capitano sono sempre in profondo ascolto di chi sta educando e non rispondono alle sue ambizioni o paure.
Il capitano riesce anche a stare in equilibrio tra le due derive educative: il dittatore che dice sempre no senza motivazioni e lo schiavetto che dice sempre sì senza porre condizioni.
Il capitano sa pure quanto sia dannoso proporre nulla ai figli raccontandosela che “deciderà per conto suo quando sarà grande”. Ma certo che tutti, da adulti, dobbiamo consapevolmente selezionare tra il ricevuto ciò che è stato positivo, adattandolo ai tempi e portandolo avanti, da ciò che è stato negativo per lasciarlo andare.
Il punto è che questa libertà di scegliere l’avrai solo se ti è stato proposto qualcosa di non banale. Che poi esista il vuoto educativo come libertà è davvero una bufala, dal momento che se non si fa avanti il genitore, oggi esiste Internet pronto a sostituirlo.
C’è poi la possibile sovrapposizione, come se fossero la stessa cosa, della fede con la morale, che toglie l’unicum della fede in Cristo che è la “Buona Notizia”.
E con Essa, le risposte esistenziali sulla vita, sulla morte, sul bene, sul male, sull’amore di Dio e sul senso della loro preziosissima vita, di cui gli adolescenti hanno letteralmente sete.
Il cardinale Carlo Martini disse: “Non ho paura di chi non crede, ma di chi non pensa”.
Quanto e come insegniamo a pensare ai nostri ragazzi? Quando un adolescente afferma di essere “ateo”, sta forse esprimendo un bisogno di attenzione tipico dell’età, o una sofferenza, o un’idea distorta di Dio assorbita da chissà chi? Possiamo chiedergli con vero interesse “Mi spieghi le tue motivazioni”?
E può essere il momento per farlo riflettere che l’apertura mentale richiede almeno di sospendere il giudizio perché se non vedo a occhio nudo un pianeta o un virus non è detto che pianeta e virus non esistano?
La Cresima consente anche di poter contare su qualcuno che voglia posare la mano sulla tua spalla, gesto altamente simbolico e tutt’altro che semplice tradizione.
Infine, la festa e i regali.
Non è vero che per l’essere umano sia innato fare festa, è anche questa una competenza per niente scontata, non a caso ci viene amorevolmente raccomandato “Ricordati di santificare le feste”.
E tra i regali, anziché quelli tristi e uguali che tra un mese sono rotti o tra un anno sono tecnologicamente superati pensa, Capitano e Capitana, a regalare te stesso, cioè il tuo tempo, a regalare esperienze piuttosto che cose e, quando regali un oggetto, che sia qualcosa che possa restare per sempre nel cuore.