Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
“Nonsonoemergenza”: trovare risposte al disagio degli adolescenti
#NonSonoEmergenza, una campagna promossa in questi giorni dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, riporta i seguenti dati riferiti al fenomeno del disagio adolescenziale: 13,1% il tasso di abbandono scolastico tra i giovani maschi, 65.967 hikikomori in Italia (studenti tra gli 11 e i 17 anni con tendenza all’isolamento sociale), +10% l’accesso di minorenni al pronto soccorso per disturbi alimentari. Il disagio adolescenziale è ovviamente un fenomeno complesso, che non si può ridurre a pochi numeri messi in fila. Con tutti i limiti del caso è importante comunque partire dai dati che, dal post-Covid, sono indubbiamente peggiorati nei termini sopra descritti. Si tratta di un profondo disagio educativo, relazionale-sociale e psicologico. E tale situazione peggiora ancora di più in caso di presenza di uno svantaggio economico. Nel giugno dell’anno scorso l’indagine demoscopica “Come stai?” promossa da Con i Bambini e Demopolis ha fatto emergere come il 54% degli adolescenti intervistati ritenga di non essere capito dagli adulti. Un’opinione, peraltro, condivisa dal 45% dei genitori. Questa tendenza porta a interrogarsi sui fattori che ne stanno alla base con particolare attenzione al disagio vissuto dagli adolescenti durante e dopo la pandemia: i giovani non trovano ascolto. La risposta che viene dal mondo degli adulti sembra ripetere vecchi schemi con letture parziali e superficiali del mondo giovanile, che tendono a evidenziare soprattutto l’aspetto deviante e a oscurare l’aspetto propositivo delle nuove generazioni. Proprio come la campagna sopracitata sta cercando di fare anche noi adulti dobbiamo avere il coraggio di affrontare il disagio degli adolescenti proponendo una narrazione “altra”, partendo dai dati, dalle buone pratiche e dall’ascolto diretto dei giovani, per far emergere le dimensioni del fenomeno ma anche promuovere il protagonismo delle nuove generazioni.