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Fiera: inaugurato il complesso di Ca' delle Alzaie

Alla presentazione del complesso, immerso in quasi due ettari di verde, è intervenuto l'architetto Stefano Boeri, che ha raccontato i suoi progetti e la sua visione di città in relazione ai cambiamenti sociali prodotti dalla pandemia

Inaugurato lo scorso 29 novembre, alla presenza dell’architetto Stefano Boeri, il nuovo complesso di Ca’ delle Alzaie a Fiera. Costruito su modello del “Bosco verticale” di Milano, il complesso, realizzato dalla ditta di Trebaseleghe Cazzoro costruzioni, conta circa 60 appartamenti, suddivisi in tre edifici di sette piani ciascuno. Un’operazione nella quale sono stati investiti 35 milioni di euro. Le abitazioni, di diverse metrature, hanno prezzi che partono dai 4-500 mila euro ed erano già state tutte vendute sulla carta prima della costruzione.

L’acquirente tipo? “Imprenditori, professionisti, coppie e famiglie con una capacità di spesa importante e che hanno creduto nel progetto”, ha spiegato Mauro Cazzaro, titolare dell’impresa edile. I servizi del residence sono molti, a partire dal parcheggio con ricarica per le auto elettriche e da una stazione per il bike sharing, spazi gioco per i bambini e una sala polivalente. Inoltre offrono ventilazione meccanica controllata, massimo isolamento acustico e la migliore classe energetica.

Ma la caratteristica principale di questi edifici è un’altra e cioè la presenza preponderante del verde, che, come ha spiegato lo stesso Boeri, non è più un arredo, ma entra a far parte del concetto architettonico, anzi, ne diviene l’elemento principale: prima si studia l’ambiente, il clima, le piante autoctone che lo abitano e poi si progetta il complesso in funzione delle esigenze delle piante, il tutto pensato per ricucirsi alla vegetazione e al paesaggio del lungo Sile, sul quale le palazzine si affacciano. Il risultato sono quasi due ettari di vegetazione, 120 alberi in facciata, altri 50 a terra nel parco e nei giardini privati, più altre 400 piante a basso fusto. In totale il 51% della superficie: “Circa 40 volte di più rispetto al verde esistente prima dell’intervento” ci tiene a precisare Cazzaro. Il complesso, la cui costruzione era iniziata nel 2019, si lascia così alle spalle controversie giudiziarie che ne hanno rallentato i lavori.

La costruzione di Treviso è dunque una delle declinazioni del concetto di “forestazione urbana” che Boeri porta avanti in tutto il mondo. L’architetto, nel raccontare i suoi lavori, ha presentato diverse esperienze, tra cui un progetto di “social housing” a Eindhoven, dove il modello è stato riproposto abbattendo i costi grazie a un’edilizia modulare ed è diventato uno studentato con appartamenti in affitto a prezzi accessibili per i ragazzi. “A Treviso - ha dichiarato Boeri - abbiamo proposto un’inedita declinazione del nostro concetto di bosco verticale: non una torre, ma tre corpi di fabbrica circondati dalla vegetazione, con affacci molto diversi sul paesaggio circostante. Nei prossimi anni Treviso, con Milano, Utrecht, Bruxelles, Eindhoven, Monaco, Cairo, Nanchino e molte altre città del mondo, diventerà la sede di un esperimento innovativo per dimostrare che le architetture del futuro potranno ospitare la coabitazione di più specie viventi, diventando così un fulcro di biodiversità - oltre che di sostenibilità ambientale”.

L’architetto, che lo stesso pomeriggio era a Padova per rivedere il piano urbanistico della città, alla luce delle nuove esigenze di spazi emersa durante la pandemia, si è poi soffermato sulla sua idea di “città del futuro”: “Una città arcipelago, dove ogni rione sia luogo di vita e abbia tutti i servizi necessari, compresi quelli culturali e sanitari, ricucito alle altre aree della città da corridoi verdi. Un’immagine che si riconnette all’architettura. Connettere il verde, infatti, è una sfida ampia, qui a Treviso c’era già un sistema e una predisposizione del paesaggio, ma in altri casi queste connessioni vanno realizzate, anche pensando di eliminare asfalto e depavimentare parcheggi. E’ una sfida difficile, ma noi abbiamo scelto di seguire questa strada. E non è necessario costruire sempre ex-novo, in diverse città abbiamo riqualificato e aggiunto facciate verdi a edifici già esistenti”.

In ultima battuta Mauro Cazzaro ha annunciato la partenza a breve del restauro dell’ex sede degli Industriali in centro storico, in piazzetta Sant’Andrea.

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