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Ragazzi delle medie ospiti in Casa Milaico a Nervesa per un'esperienza a stretto contatto con la natura

Si è concluso venerdì 8 luglio, con la messa nella “cattedrale” del Bosco, il campo dei ragazzi delle medie a Casa Milaico di Nervesa. In breve sono entrati in sintonia con la natura, ma si sono anche dedicati alla preghiera e all’aiuto reciproco.

14/07/2016

Lo scricchiolio di un ramo, il fruscio di un animaletto e la brezza della sera. Nella “cattedrale” del Bosco Montello un centinaio di persone è in attesa della messa in quella valle a forma di culla che accoglie, protegge e spinge verso il cielo.
L’idea della “cattedrale” è nata dal rapporto dei padri Osorio e Piero con un gruppo di giovani artisti del trevigiano invitati a Casa Milaico (Missionari Laici della Consolata) di Nervesa per un progetto dai contorni incerti. Si sono riuniti attorno a un tavolo e insieme hanno letto e discusso sulla Genesi per formarsi una sensibilità più profonda verso il creato. Una serata intensa che si è conclusa con la passeggiata nel bosco accanto, muniti di torcia elettrica, per appropriarsi del luogo col dovuto rispetto. Era ormai la mezzanotte passata, ma i giovani artisti continuavano a scrutare sereni tra gli alberi, a interpellare il cielo stellato. Il giorno dopo ognuno si è addentrato per conto proprio, ha pensato un progetto e, idea su idea, è nata la “cattedrale”. Era maggio.
L’ingresso è composto da canne di bambù pendenti che al minimo tocco emettono un suono tanto naturale quanto misterioso. Le voci tacciono, i passi si fanno più leggeri. Fuscelli disposti con arte segnano il sentiero dentro un bosco tenuto con cura, e d’improvviso appaiono onde sospese a mezz’aria. Quella che in altro luogo viene definita “installazione” qui diventa presenza, “movimenti lenti, spiriti vaganti... il ritorno alla creazione” si legge in un cartello. E il silenzio è l’unico rumore che odi. Sulla sinistra un lupo costruito con elementi naturali a rappresentare il selvaggio che non possiamo controllare e a ricordare che esso, a differenza dell’uomo, vive in armonia con la natura. Ancora qualche passo verso gli ultimi raggi di sole sfuggiti alle fronde e finiti in fondo alla vallata. Rami, intrecciati a indicare unione, disegnano il portone d’ingresso e su, lungo il costone un crocefisso di fuscelli indica la vita, giù tronchi tagliati a pezzi fanno da arredo. Leggio e altare di legno povero riportano il pensiero a quel credo semplice del passato, quello dei capitelli votivi, degli alberi santi, e assestano uno scossone di positività a questa nostra fede avvolta in uno spesso velo di polvere. Si è concluso proprio venerdì 8 luglio, con la messa nella “cattedrale” del Bosco, il campo dei ragazzi delle medie a Casa Milaico di Nervesa: porte sempre aperte, volontari al lavoro e ragazzini grondanti di sudore per le corse tra valli e colli, dentro un’esperienza che mai avrebbero immaginato. Arrivati da ogni dove, sono 32, ma gli iscritti superano la sessantina ed è stato necessario fare due gruppi. A seguirli padre Osorio, religioso del Mozambico e superiore della comunità: dallo Zambesi al Piave, dai branchi di elefanti dentro la foresta alle lepri del nostro bosco. P. Osorio, un sorriso contagioso, come p. Piero, l’altro sacerdote della Casa. Con loro i ragazzini hanno trascorso alcuni giorni, osservato in silenzio il bosco e i suoi aliti, imparato ad apprezzare una vita senza sprechi, a pesare il cibo scartato, a risparmiare acqua ed energia. Un’impronta ecologica per un modo di vivere capace di dosare le risorse naturali del pianeta. Ragazzi che in breve sono entrati in sintonia con la natura, ma che si sono anche dedicati alla preghiera e all’aiuto reciproco.
In Casa Milaico c’è un gran daffare: quel centinaio di persone sarà a momenti a tavola, ma i volontari sorridono e intanto gli aromi delle cucine si mescolano con quelli di fieno e legna.

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