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Liedolo: a scuola con i “maestri d’alambicco”

Gli alunni della primaria alle prese con l’orto e la produzione di profumi

Toccare, manipolare, mescolare, distillare, innaffiare, tritare, anche così si fa scuola e si impara. I tecnici della didattica lo chiamano compito di “realtà” o “autentico”, l’idea è, però, semplice, far apprendere agli studenti tenendoli a contatto con le cose, facendo, sperimentando. In prima linea, per questa innovazione, una piccola scuola del Comune di San Zenone e precisamente nella frazione di Liedolo.

Un orto nato come risposta al lockdown

In questo plesso, un dinamico maestro, Federico Monaco, e una coraggiosa dirigente scolastica, la dottoressa Paola Zanon, hanno dato vita a un orto di plesso e a un laboratorio di produzione di profumi, dove gli operatori sono i bambini.

L'iniziativa ha trovato riconoscimento quest'anno con l’invito rivolto alle cinque classi del plesso a partecipare alla esclusiva mostra dal titolo “Di rara pianta” che si svolge a Bassano del Grappa il 5 e 6 aprile. Durante la mostra saranno proprio gli allievi della scuola a presentare il risultato del loro lavoro, che si divide tra l’orto Barbarigo, inaugurato nel 2020, come risposta al periodo di lockdown, e un laboratorio per la produzione di profumi e di estratti di erbe. Mostreranno il loro alambicco e tutti gli strumenti che quotidianamente utilizzano.

Le cinque classi si sono divise il lavoro: tutti ogni settimana passano dall’orto e dal laboratorio.

Sì, perché la scommessa è che l’attività non sia sporadica, ma inserita organicamente nelle materie curricolari.

Sono attività che prevedono lo sviluppo delle capacità di osservazione, di mescolare nelle giuste proporzioni i vari elementi chimici, la conoscenza della piante, di come si curano perché si sviluppino nel migliore dei modi.

Tutte le materie sono coinvolte e tutte le materie ne ricavano beneficio, sviluppando conoscenze e competenze per i piccoli allievi. Così, la terza e la quarta producono crema di melissa e timo, la quinta mescola arnica e menta, la prima un oleolito di iperico, la seconda un idrolato di rosmarino, la quarta e la quinta idrolato di mandarino e di arancio. Sono piccole produzioni. Alla fine ogni classe recupera una ventina di confezioni da trenta milligrammi, giusta la quantità da regalare alla mamma per la sua festa.

Sembra di essere a Barbiana, nella scuola di don Milani, dove tutto si verificava e toccava

con mano.

“I bambini - spiega il maestro Monaco - hanno così la possibilità di vivere pienamente tutte le fasi del ciclo naturale: dalla semina, alla germinazione, al trapianto in campo, alla raccolta ed infine, alla trasformazione in prodotti da regalare ai genitori e agli amici”.

La gratuità del mondo naturale

In questo percorso emerge evidente il vero motore che muove la natura del Creato: la gratuità e la generosità del mondo naturale che ci circonda e che spesso, non riusciamo neppure a percepire, dimenticando che il nostro è “Un mondo meraviglioso” come recita il titolo dell’Unità didattica dell’orto di Liedolo”.

La dirigente scolastica Zanon sottolinea come l’esperienza di Liedolo si possa considerare tra le più significative nel percorso di rinnovamento della didattica, in quanto supera il concetto di “progetto” della didattica tradizionale, per costituirsi come cuore della vita scolastica, attorno al quale prendono avvio e sviluppo le varie discipline: non solo scienze, ma anche matematica, italiano, geografia.

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