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Aperto finalmente a Montebelluna il nuovo sottopasso ferroviario di via Piave

Inaugurato il nuovo sottopasso ferroviario, costruito in prossimità della stazione ferroviaria di Montebelluna. Se ne parlava da almeno 10 anni, per mettere in sicurezza e migliorare in città i flussi viari est-ovest e viceversa.

Atteso taglio del nastro sabato 18 febbraio a Montebelluna per l’inaugurazione del nuovo sottopasso ferroviario in via Piave, adiacente alla stazione ferroviaria. 

L’opera ha richiesto circa 2 anni di lavoro, ma il percorso era iniziato una decina di anni fa con l’Amministrazione guidata da Marzio Favero, ora consigliere regionale e ha visto il coinvolgimento della Regione, di Veneto Strade, Sis (Superstrada Pedemontana Veneta), Rete ferrovie italiane, Provincia di Treviso, Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici e Soprintendenza ai Beni archeologici.

L’infrastruttura ha avuto un costo di 10 milioni di euro finanziati dalla Sis, in accordo con la Regione (è uno degli interventi compensativi per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta nel territorio montebellunese) e per 650.000 euro da Rfi quale contributo per la soppressione del passaggio a livello.

Il tunnel è stato costruito per migliorare i flussi viari est-ovest e viceversa e, in modo particolare, per consentire agli automobilisti, ciclisti e pedoni che percorrono via Piave di non fermarsi in occasione dell’abbassamento delle sbarre. Nello specifico il nuovo percorso è una parabola che da via Piave scende in direzione dei binari a nord della stazione ferroviaria per sbucare nel viale della stazione. La larghezza globale del sottopassaggio è di 14 metri mentre l’altezza è di 6 metri; inoltre, il sottopasso ha due piani diversi. Uno è riservato alle auto e agli altri mezzi motorizzati, l’altro,  più elevato, è per pedoni e ciclisti.

All’inaugurazione erano presenti molte persone, diversi amministratori, fra cui il sindaco Adalberto Bordin, il consigliere regionale Marzio Favero, il presidente della Provincia Stefano Marcon, la vicepresidente della Regione Elisa De Berti, e il prevosto di Montebelluna mons. Antonio Genovese, che ha benedetto l’opera. 

“Oggi è un grande giorno per la città, per i montebellunesi e per chiunque passi per Montebelluna – ha detto il sindaco Bordin –;  viene infatti resa più fluida la viabilità che per decenni è stata interrotta per circa 15 volte al giorno, per più minuti, a causa dell’abbassamento delle sbarre, generando così code e riflessi negativi lungo le arterie cittadine  della zona est. Aver eliminato il passaggio a livello significa altresì cancellare le code di autoveicoli e, conseguentemente, ridurre l’inquinamento. Va poi ricordato – ha dichiarato il sindaco – che ora pedoni e ciclisti possono muoversi a un livello differenziato rispetto ai mezzi motorizzati e che i mezzi di soccorso e pronto intervento non sono costretti a bloccarsi per il passaggio a livello”.

Per Marzio Favero “il tunnel è il secondo tassello del piano strategico di riordino della viabilità cittadina che va in porto dopo l’anello realizzato attorno al centro storico, ma non è l’ultimo. Sono, difatti, arrivati alla fase di progettazione definitiva-esecutiva i sottopassi di via Trevignana e di via San Gaetano. L’obiettivo è completare un’operazione che garantisce la permeabilità degli autoveicoli e un tessuto urbano che è tagliato da due linee ferroviarie, quella Feltre-Treviso e quella Montebelluna-Padova. Il problema non è legato solo alle code ai passaggi a livello, ma al tema della sicurezza, perché è fondamentale che possano transitare senza ostacoli i mezzi di soccorso. All’interno del centro cittadino c’è un ospedale che serve l’intera Pedemontana. E poi i dati dell’Arpav hanno confermato che con la pedonalizzazione del centro non solo è diminuita l’anidride carbonica, ma anche si è ridotto in maniera sostanziale il Pm10”. 

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