martedì, 14 gennaio 2025
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Fatturato in crescita per gli artigiani edili in Veneto

Il presidente regionale Confartigianato Roberto Boschetto: “Ora vanno sviluppate azioni per il rafforzamento societario e per intercettare le opportunità date dal Pnrr”

Fatturato in crescita in media del 34% nel 2021 per le società di capitali artigiane edili del Veneto. Oltre tre quarti hanno aumentato il fatturato, il 72,2% ha realizzato utili (pari in media al 5,3% del fatturato); molto bene la redditività del capitale investito, buona la solidità patrimoniale, ottima la redditività operativa e quella dei capitali propri investiti, migliorabile la liquidità. E’ questa l’istantantanea scattata dal Rapporto sull’andamento congiunturale e dinamiche annuali 2021 secondo le analisi di bilancio realizzato da Smartland per Edilcassa Veneto.

“Una analisi -commenta il Presidente Roberto Boschetto- che si sofferma in particolare sui punti di forza del sistema delle società di capitali artigiane che confermano di avere un modello dinamico e adatto alle sfide future. Ancora oggi, in regione, quasi 8 aziende artigiane su 10 del settore edile sono imprese individuali. Negli ultimi 5 anni però, il numero di queste ultime è aumentato in modo consistente (+30%), mentre perde peso la tipologia delle società di persone e, nel lungo periodo, anche le ditte individuali”.

“E’ nostro compito -prosegue- sviluppare tutte le azioni possibili per agevolare il rafforzamento societario del mondo edile artigiano che, nel corso di questi ultimi anni, è stato oggetto di importanti innovazioni tecnologiche che hanno avuto un impatto anche nella riorganizzazione e conduzione del cantiere. Si pensi ad esempio, a tutti i nuovi materiali e componenti che garantiscono prestazioni sempre maggiori in termini di sicurezza, confort e prestazioni energetiche e che per il loro utilizzo necessitano di elevata specializzazione nelle modalità applicative e nelle attività-lavorazioni. Questo significa che le imprese dovranno essere strutturate con maestranze sempre più qualificate ma avere anche una forte flessibilità organizzativa capace di rispondere alla variabilità dei sistemi produttivi da mettere in atto nei vari cantieri”.

“Pandemia, guerra, shock energetico e inflazione hanno accentuato la rilevanza di dotarsi di struttura societaria ed aziendale adeguate che consentono di meglio cogliere ad esempio, le ingenti risorse del Pnrr che, assieme alle semplificazioni introdotte nel Codice appalti, possono essere ottimi carburanti per rimettere in moto un processo di investimenti e di crescita economica. -conclude Boschetto-, per scaricare a terra tutto questo potenziale positivo e innovativo servono due ‘ingredienti’ fondamentali: il Governo deve coprire con i fondi di sviluppo e coesione il taglio di 775 milioni di euro del Pnrr destinati alle tante opere programmate e da realizzare in Veneto e deve funzionare la macchina amministrativa. Tocca alla Pa, alle grandi stazioni appaltanti garantire efficienza, qualità, fiducia nelle piccole imprese, competenza, trasparenza. Tutte doti che finora non abbiamo visto all’opera”.

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Il Rapporto analizza tutti i bilanci depositati in CCIAA delle aziende artigiane di costruzioni iscritte ad Edilcassa Veneto che, dopo una opportuna pulizia, ne ha posto sotto la lente ben 1.027. Il 25% del totale delle società di capitali artigiane edili venete ed il 75% di quelle iscritte ad Edilcassa Veneto. Un ecosistema che, nella lettura di lungo periodo degli andamenti dei principali indicatori di performance, evidenzia un miglioramento generale degli indicatori nell’ultimo anno, grazie al forte incremento di mercato, ma anche una riduzione dei valori relativi alla solvibilità (calata di 10 punti) e alla liquidità aziendale (in leggera flessione) che, in ottica di possibili rallentamenti del mercato, andrà valutata.

In sintesi, 3 imprese su 4 nel 2021 hanno aumentato sia il fatturato che la quota di utile, circa 1 su 5 riesce ad aumentare la redditività nonostante il giro d’affari sia stato in flessione. Quasi il 93% delle aziende presenta sia una produzione in crescita che un utile finanziario positivo e il 2,6%, nonostante una produzione in calo, ha comunque realizzato utili. Solo il 4,4% delle imprese è in difficoltà finanziaria e il 2,6% in vera e propria crisi.

Ma è guardando alla dinamica per classi dimensionali che emerge con evidenza la forte relazione tra dimensione aziendale in termini di fatturato e crescita del giro d’affari: le più strutturate (oltre 2 mln €) crescono del +42,2%, quelle da 500 mila a 2 mln € + 30% mentre le piccole (tra 250 e 500 mila €) del 19,3%. Le micro fanno segnare una perdita del -8,4%, evidenziando un problema strutturale di fronte al cambiamento di mercato e alla necessità di essere maggiormente organizzati ed efficienti. Una situazione confermata dalla analisi delle «prime 100 della classe» il cui fatturato complessivo vale oltre il 44% del totale del campione di 1.027 imprese, sono pressoché tutte in utile (99%) e soprattutto, dato molto interessante hanno un valore dei ricavi per dipendente che aumenta considerevolmente all’aumentare del fatturato, segno che la maggiore dimensione consente migliore organizzazione e dunque produttività.

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