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In sala Inside Out 2

A quasi dieci anni dall’uscita, la Disney-Pixar si cimenta con un atteso seguito, secondo la riuscita formula del cult “Toy Story”

Quando “Inside Out” è uscito nel 2015, a firma di Pete Docter, l’accoglienza è stata subito calorosa: solidi incassi e riconoscimenti di peso, tra cui un Premio Oscar, un Golden Globe e un Bafta. “Inside Out” era riuscito nell’azzardo di tratteggiare l’impalpabile materia della nostra interiorità, le leve emotive che abitano la mente e, dunque, le nostre scelte. A quasi dieci anni dall’uscita, la Disney-Pixar si cimenta con un atteso seguito, secondo la riuscita formula del cult “Toy Story”. Così dal 19 giugno è nelle sale italiane “Inside Out 2” diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark Nielsen. Tra le voci della versione internazionale troviamo Maya Hawke, Ayo Edebiri, Paul Walter Hauser, Adèle Exarchopoulos e Amy Poehler; nella versione italiana Pilar Fogliati, Deva Cassel, Marta Filippi, Federico Cesari, Sara Ciocca e Stella Musy.

La storia. Riley ha compiuto 13 anni e a breve inizierà il Liceo. Con le sue amiche di sempre decide di partecipare a un campo estivo dedicato alle promesse dell’hockey. Riley è attraversata da sentimenti contrastanti, sentendosi sotto pressione e in imbarazzo rispetto alle ragazze più grandi. Nella sua mente troviamo a guidarla le “veterane” Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto; ma l’ingresso nell’adolescenza offre un varco a nuove, dirompenti, figure: Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo. Inizia così una piccola “battaglia” nell’animo della ragazza, alla ricerca di un equilibrio nuovo...

“Quando si diventa adolescenti – ha sottolineato il produttore Mark Nielsen – entrano in gioco Emozioni decisamente più complesse. Ansia faceva parte della nostra storia fin dall’inizio, ma pensando all’impatto che questi ultimi anni hanno avuto su tutti noi – soprattutto sugli adolescenti – ci sembrava il momento storico giusto per affrontare questo tema”. Non facendo mancare atmosfere colorate e sognanti, dialoghi curati puntellati da lampi di ironia e umorismo gentile, “Inside Out 2” offre una riflessione acuta e puntuale sul delicato momento di passaggio dalla stagione della preadolescenza all’adolescenza, un territorio dove avviene la ricerca del Sé e si pongono le basi per l’identità adulta. Il cartoon si confronta coraggiosamente con emozioni non semplici, a tratti scomode, a cominciare dal ruolo fagocitante dell’ansia nella vita di ciascuno.

Una narrazione nell’insieme brillante e giocosa capace però di regalare anche sguardi di senso su una stagione di tempesta della vita, dove non ci si apprezza, ci si sente incompresi, si è in costante ricerca di conferme, desiderosi di emulare o essere accettati dai pari, insofferenti ai consigli genitoriali. “Inside Out 2” riesce a restituire l’istantanea di tutto questo, muovendosi comunque tra le sfumature del sorriso. Il messaggio finale, poi, è delicato, splendido: l’accettazione di Sé, di un Sé anche complesso, fatto di gioia e paure, di debolezze e punti di valore. Insomma, l’importanza di amarsi per quello che si è, ascoltandosi e cercando con fiducia il sentiero per la felicità. Consigliabile, poetico, per dibattiti.

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