martedì, 29 ottobre 2024
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Welcome blue: progetto per una Treviso inclusiva

Comune, associazioni, Ulss e commercianti uniti per creare ambienti accoglienti per le persone con autismo

Una città più inclusiva con le persone con un disturbo dello spettro autistico e con le disabilità in generale. L’obiettivo è portato avanti dal protocollo Welcome blue, presentato nei giorni scorsi a palazzo Rinaldi e sottoscritto dalle associazioni del territorio che si occupano del tema (gruppo Asperger Veneto, Ala autismo aps, Angsa Treviso, Autismo Treviso, Anffas e Oltre il labirinto onlus), insieme all’Amministrazione comunale, all’Ulss 2 e alle associazioni di categoria che rappresentano i commercianti.

Il protocollo prevede dei percorsi informativi per chi lavora in negozi, bar e ristoranti cittadini, in modo tale da applicare delle piccole accortezze per evitare sovraccarichi sensoriali, come luci meno forti o volumi più bassi della musica, comprensione e capacità di gestione delle semplici criticità che possono ostacolare una persona con autismo nell’entrare in un negozio per fare la spesa, comprare da vestire o per cenare fuori con la sua famiglia.

Si tratta di una iniziativa importante perché va oltre l’aspetto socio-sanitario della cura, promuovendo, invece, maggiori possibilità di vivere la quotidianità e affrontarla più serenamente.

L’iniziativa, come ha spiegato l’assessora al Sociale, Gloria Tessarolo, è modulata da quelle di alcuni piccoli Comuni, come Cavaso del Tomba, e ora viene proposta su larga scala a Treviso, per promuovere un’inclusione che passa per la quotidianità.

Il progetto, ha invece chiarito l’assessora alle Attività produttive, Rosanna Vettoretti, che in questi giorni è nel mirino di diverse associazioni di commercianti, e che si è detta, tuttavia, molto serena e fiduciosa nel confronto e nel dialogo con gli esercizi commerciali del territorio, è stato accolto dai commercianti con grande favore ed entusiasmo. Da settembre partiranno gli incontri formativi organizzati dall’Ulss, e chi parteciperà riceverà un bollino da attaccare sulla vetrina, per segnalare a chi ne avesse bisogno, che l’esercizio commerciale utilizza tutti gli accorgimenti possibili per accogliere una persona con autismo nella maniera più inclusiva possibile, creando ambienti in cui possono stare bene tutti.

Inoltre, per tutte quelle attività che hanno in programma lavori di ristrutturazione più importanti, è possibile chiedere una consulenza a Rodolfo Dalla Mora, il disability manager del Comune, che riceve tutti i lunedì su appuntamento.

Welcome blue, inoltre, può essere replicato in tanti ambiti diversi, in cui ci sarebbe bisogno di personale preparato e competente nell’accogliere tutti. Per esempio nelle stazioni, negli sportelli aperti al pubblico, negli uffici della Pubblica amministrazione e nei luoghi di cultura.

“Se in un nucleo familiare c’è una persona con autismo a medio-basso funzionamento, trovare un posto giusto per uscire a cena, ma anche andare a fare la spesa o a comprare un vestito può essere molto faticoso - spiega la dottoressa Annalisa Basso, coordinatrice del Centro di riferimento autismo dell’Ulss 2 di Treviso -. Incontrare dell’altra parte persone preparate che possono smorzare momenti più difficili invece di stigmatizzarli può significare la differenza tra lo stare a casa e uscire per provare a vivere la propria quotidianità”.

Accanto all’Ulss anche il centro autismo Samarotto, che al momento segue più di 300 bambini. La coordinatrice, Elena Gorini, ha anche precisato che i numeri delle persone con autismo stanno aumentando, in parte per la maggior precisione delle diagnosi, in parte in assoluto: oggi, a livello nazionale, 1 bambino ogni 77 nella fascia 7-9 anni soffre di disturbi dello spettro autistico.

Soddisfatte le associazioni: “Per noi - ha spiegato Domenico Gava di Oltre il labirinto onlus - riuscire a integrare i nostri ragazzi all’interno del tessuto sociale è una cosa fondamentale”.

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