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Canale delle Convertite: un progetto di rilievo storico e ambientale
Scoperto un tratto del corso d’acqua grazie ai fondi di "Veneto adapt" e a una convenzione tra Israa e Comune per restituire spazi pedonali ai trevigiani
Lo scorso 25 luglio è stato inaugurato il tratto scoperto del canale delle Convertite in via Case di Ricovero. Si tratta di un progetto presentato dall’Amministrazione comunale nel 2020 e fa parte del programma europeo “Life+”, declinato in Italia come “Veneto Adapt” e volto, partendo dal reticolato di acque esistente, a realizzare invasi e bacini di laminazione capaci di trattenere le acque meteoriche in prevenzione del rischio idrogeologico e di allagamenti legati a precipitazioni sempre più intense, che possono verificarsi a causa dei cambiamenti climatici in atto.
Del progetto faceva parte anche la sistemazione del rio Fuin, in zona Girada, dove l’escavazione di un letto più ampio per il corso d’acqua e la realizzazione di una vasca di laminazione capace di trattenere 3.500 metri cubi di acqua ha portato alla risoluzione dei problemi di allagamento dell’area di Sant’Angelo, San Zeno e San Lazzaro: “Lì è stato replicato in grande l’intervento del canale delle Convertite in centro città - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Sandro Zampese -, e lo abbiamo già testato durante una pioggia molto intensa, ha funzionato. Stiamo, inoltre, chiudendo un accordo con un consorzio di bonifica per la manutenzione del rio, in modo tale che sia sempre pulito e non porti detriti all’invaso, che potrebbero comprometterne la capacità di ricezione e contenimento delle acque”.
Tornando all’intervento in centro storico, si tratta dell’apertura di circa 150 metri di canale, che prima scorreva sotterraneo da porta San Tomaso a via San Girolamo Emiliani, per poi confluire nel Sile. L’intervento è avvenuto in uno spazio di proprietà di Israa, l’Istituto per servizi di ricovero e assistenza anziani che ha una delle sue sedi in borgo Mazzini, area nella quale sta realizzando diversi interventi e ristrutturazioni e dove, oltre alla casa albergo, stanno sorgendo tanti mini alloggi per anziani autosufficienti e non. L’area sarà aperta al pubblico grazie a una convenzione fra l’ente e l’Amministrazione, come già avviene per l’adiacente giardino dei Grani.
Il canale, così riportato alla luce, non solo va ad abbellire uno scorcio della città, ma è importante anche dal punto di vista storico e ambientale, come ha spiegato l’assessore Zampese: “Il progetto è stato realizzato consultando le mappe dell’area di inizio ’800, con la volontà di portare avanti una riqualificazione urbana del sito e un restauro filologico. Riportiamo alla luce quella che era una parte della fossa urbana esterna alle mura medievali. Le sponde del canale sono state ricostruite utilizzando dei mattoni fabbricati a mano con le stesse tecniche di quelli d’epoca, inoltre è stata realizzata una discesa al canale a «pelo d’acqua» a memoria degli antichi lavatoi, con scalinata e piano in pietra d’Istria, che sarà utile anche per consentire l’accesso per manutenzioni e pulizie del fondo del canale”.
Ci sono anche dei nuovi ponticelli, con la struttura in acciaio e la pavimentazione in masselli di legno, duraturi e resistenti.
Il canale a vista permetterà una migliore ossigenazione delle acque e la proliferazione di batteri che filtreranno i reflui che ancora vengono scaricati. “L’area - ha proseguito Zampese - si può allagare per eventi meteorologici improvvisi, consentendo il contenimento, il rallentamento e il successivo deflusso delle acque piovane, prevenendo, così, eventuali pericoli di allagamenti”.
“Il canale delle Convertite - ha spiegato Mauro Michielon, presidente Israa - è il primo tassello per mettere a disposizione dei trevigiani un’area pedonale di nostra proprietà, di circa 2.200 metri quadri. Entro un anno sarà aperto un varco che, attraverso il chiostro dell’ex convento dell’Umberto I, collegherà borgo Mazzini all’area dove scorre il corso d’acqua. Per ora sono aperti al pubblico 1.200 mq tra il giardino dei Grani, il chiostro dell’Umberto I e il canale. Predisporremo, poi, il varco da piazza Mazzini, all’altezza di tutto capelli. Questo sarà aperto una volta ultimati i lavori per il recupero di 4 appartamenti e del giardino del chiostro nell’area dell’ex convento”.
I quattro appartamenti fanno parte di un progetto di ristrutturazione più ampio che comprende la sistemazione d 23 locali, finanziato per 2 milioni e 400 mila euro con fondi del Pnrr e destinati ad anziani non autosufficienti. L’area, tra la fine del 2023 e l’inizio dell’anno successivo avrà anche una sala convegni da 50 posti nell’ex refettorio del convento e uno sportello denominato “Silver room” a cui le persone anziane potranno rivolgersi per chiedere assistenza e conoscere i servizi a loro dedicati”. All’interno del Pums, piano di mobilità sostenibile, esiste, oltretutto, una progettualità per la pedonalizzazione di borgo Mazzini e la realizzazione di un’area pedonale che arriva fino alla Pescheria. Questo, tuttavia, è un disegno graduale, che si realizzerà nel corso di un decennio.
I lavori per far riemergere il corso d’acqua interrato sono stati finanziati per 87.500 euro dal programma “Veneto Adapt” e per restanti 309.500 euro con fondi del Comune.