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Superstrada pedemontana: nodi ancora da sciogliere

La preoccupazione per i futuri caselli in Pedemontana. Tre strade che saranno aggredite dal traffico pesante e che passano al centro dei paesi. Opere di mitigazione in via di realizzazione: nessuna; opere finanziate: nessuna. Insomma la viabilità complementare alla Superstrada pedemontana veneta non esiste.

Come raggiungerla? Come entrarci? Quanto pagare? I nodi della Superstrada pedemontana veneta sono ormai evidenti sia agli amministratori dei Comuni dell’Asolano che alle associazioni di categoria. Ormai è vera emergenza per i futuri caselli di Mussolente Loria, di Riese Pio X e di Altivole: questi caselli faranno da collettori del traffico che proviene da nord, dalla Valsugana e dalla Feltrina. Su di essi insistono la sp75, che attraversa il centro di Casoni, la sp 129 che attraversa il centro di San Zenone e di Ca’ Rainati e infine la Sp 20 che attraversa la “gola” di Oné di Fonte. Tre strade che saranno aggredite dal traffico pesante e che passano al centro dei paesi. Opere di mitigazione in via di realizzazione: nessuna; opere finanziate: nessuna. Insomma la viabilità complementare alla Superstrada pedemontana veneta non esiste, anzi nel corso di una riunione, lo scorso 24 luglio, al comune di Mussolente, l’assessore regionale De Berti e Lanzarin hanno apertamente dichiarato l’impossibilità di garantire l’esecuzione di opere di viabilità complementare. Alla riunione convocata dalla Confartigianato di Asolo Montebelluna, lo scorso 1° febbraio, all’interno dell’Hotel Fior dove è stato presentato il piano sulla viabilità complementare dello studio Idea Tolomeo, interviene il sindaco di Fonte, Massimo Tondi, dichiarando che c’è la necessità di prevedere interventi a Nord della superstrada e a oggi questi interventi non sono ritenuti indispensabili dalla Regione Veneto. Il sindaco di Mussolente, Cristiano Montagner, prende carta e penna e scrive una lettera durissima esprimendo grave preoccupazione per l’impatto che il casello situato in Comune di Mussolente - punto di riferimento per l’area dell’Est bassanese e della Pedemontana del Grappa - andrà a generare sulla viabilità locale e nella frazione di Casoni. “Le opere che chiediamo potranno, forse, essere definite «complementari», ma per Mussolente e i suoi cittadini risultano «fondamentali». Proponiamo di realizzare due rotatorie, una a monte e una a valle del centro abitato di Casoni, in corrispondenza degli incroci tra la sp 75 con le vie Manzoni (a nord) e San Daniele e Monsignor Negrin (a sud), e l’interdizione al traffico pesante nel tratto di sp75 compreso tra le due rotatorie, con deroga solamente per le operazioni carico-scarico per le attività artigianali, commerciali, industriali e produttive presenti all’interno del tratto. Una proposta che invieremo nuovamente anche al presidente Zaia, all’assessore De Berti e a chi sta decidendo. Ma quello che è chiaro è che se la nostra voce non venisse ascoltata, la mia amministrazione è decisa comunque a inibire il traffico pesante nella frazione di Casoni, eccetto per i mezzi autorizzati preventivamente dal Comune stesso per lo scarico e carico”.
L’arma delle ordinanze sindacali potrebbe essere attivata in successione dai vari sindaci dell’Asolano, con il risultato di rendere assai problematico l’avvio del traffico sulla Superstrada pedemontana Veneta. Si fa interprete del profondo disagio dell’area il presidente della Confartigianato di Asolo e Montebelluna. Secondo Fausto Bosa se non si pensa alla viabilità complementare l’avvio della Superstrada diventerà un problema per molti. Per di più i pendolari potrebbero non usarla visto che la promessa gratuità per i residenti non ci sarà. Sono tutti temi di cui si parla da anni, gli studi avevano previsto la criticità della viabilità di collegamento e la necessaria mitigazione del pedaggio per i residenti: eppure in questi anni, sovrastati dal tema del finanziamento della stessa Superstrada e dalle vicende societarie della Sis, il concessionario, ci si è dimenticati o si è voluto trascurare tutto questo. Ora però i nodi vengono al pettine e sono nodi di cemento e di asfalto che non si possono sciogliere con un semplice pettine.

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