La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....
Inaugurata Casa don Pasquale per famiglie fragili, a Coste di Maser
Mercoledì 3 luglio, festa liturgica di san Tommaso apostolo, patrono della parrocchia di Coste, le 4 comunità parrocchiali di Maser si sono ritrovate dapprima a celebrare l’Eucarestia e, poi, alla “Bocciofila don Pasquale” per l’inaugurazione della “Casa don Pasquale”. Si tratta di una casa di proprietà della parrocchia di Coste, costruita nel 1980 grazie alla Provvidenza che in quel momento aveva i volti dei coniugi Sante e Dolly Mazzarollo, i quali si sono assunti l’onere finanziario, fino all’importo di 100 milioni di lire, per cui la casa fu costruita senza nulla chiedere alla popolazione.
Da alcuni mesi nella casa sono ospitate due famiglie, una senegalese e una ganese, grazie a un progetto di sostegno a famiglie fragili, sostenuto dai Comuni di Asolo e Fonte e gestito dalla cooperativa Una casa per l’uomo. Pur con la pioggia, è stato deciso di inaugurare ufficialmente il progetto, ritrovandosi insieme, cristiani delle parrocchie di Maser, rappresentanti della cooperativa, le due famiglie ospiti, dapprima a pregare e poi a far festa grazie all’abbondante rinfresco preparato dagli amici della “Bocciofila don Pasquale”, del Comitato festeggiamenti di Coste e degli amatori Calcio Coste.
“E’ stata una bella occasione per incontrarci - hanno raccontato i promotori -, ma soprattutto per incontrare le famiglie ospitate, conoscere i loro nomi, offrire loro la gioia di stare insieme. Siamo certi che la vitalità di una comunità cristiana non si misura guardando il conto corrente o contando gli immobili che gestisce, ma sulla sua adesione o meno a Gesù e alla sua Parola. Senza presunzione, ci sembra di poter dire che questo progetto ci sta aiutando a camminare lungo strade del Vangelo, invitandoci a spostare la nostra attenzione dalla ricerca del profitto al fare uguaglianza, come san Paolo ricordava bene alla Comunità di Corinto e ricorda a tutti noi”.