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Don Luigi Cecchin, indimenticabile missionario in Brasile, ricordato a Mussolente a 10 anni dalla morte

Dieci anni fa, il 26 marzo 2010, a Mussolente, in casa del fratello Angelo, moriva don Luigi Cecchin, prete “fidei donum” della diocesi di Treviso. A Limoeiro, regione tribolata e povera, lo chiamavano padre Luis. Tra quella gente si donò come missionario per quarant’anni.

Dieci anni fa, il 26 marzo 2010, a Mussolente, in casa del fratello Angelo, moriva don Luigi Cecchin, prete “fidei donum” della diocesi di Treviso. A Limoeiro, Nordest del Brasile, regione tribolata e povera, lo chiamavano padre Luis. Tra quella gente si donò come missionario per quarant’anni.

Don Luigi era tornato in Italia da meno di un mese, in obbedienza al vescovo della sua Diocesi di Nazaré, mons. Severino, il quale volle che tentasse le cure estreme per debellare il grave male che da qualche mese lo aveva colpito. Non guarì. Il Signore aveva disposto diversamente. Morì all’una di notte del 26 marzo, quando in Brasile era ancora il 25, festa dell’Annunciazione. Maria fu il suo costante riferimento.

Tornò a Limoeiro, don Luigi, con il suo corpo, per rimanere tra la sua gente. Fu sepolto il lunedì di Pasqua del 2010 a lato dell’altare della chiesa di San Sebastiano. La sua tomba, meta di preghiera, rimane riferimento di speranza per la gente e richiamo per il riscatto dei poveri.

Nel 1999, sul retro dell’immaginetta dei 50 anni di sacerdozio, scrisse: “A te, Signore, il mio ringraziamento. Tutto in me è dono del tuo amore. La vita, la tua Chiesa, il tuo popolo in mezzo al quale mi hai voluto, i tuoi Poveri nei quali ti incontro e ti servo”. E nel 2009, pochi mesi prima della morte, scrisse per il 60° di sacerdozio: “Gesù, mio Dio e mio Signore, anche ora, nel declino della vita, sei sempre tu che infiammi il mio cuore nel desiderio e nell’impegno perché Tu sia conosciuto ed amato”.

La sua opera a favore dei bambini e adolescenti poveri ed emarginati, il Centro di Formazione, quest’anno compie cinquant’anni. Ora si chiama Istituto Padre Luigi Cecchin. Guidato dai religiosi dell’Opera don Calabria, quest’anno si amplia con un nuovo asilo per 130 bimbi di famiglie povere e con il nuovo “Centro Carità”, costruito a fianco dell’Istituto, per sovvenire alle necessità delle tante, sempre più numerose, persone e famiglie ridotte in povertà. 

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