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Breda: si interrompe forzatamente quest'anno il tradizionale voto del pellegrinaggio a Loreto

E’ tradizione, infatti, che il lunedì dell’Angelo una coppia di pellegrini di Breda si rechi al santuario marchigiano per onorare un voto che pare sia stato fatto nei primi decenni del 17° secolo, per una scampata pestilenza. Ma quest'anno non è stato possibile.

30/04/2020

Pensare a un voto che venne fatto oltre quattro secoli fa, alla Madonna di Loreto, proprio in tempi nei quali le condizioni del nostro Paese versano in una situazione a dir poco drammatica e in cui davvero sarebbe necessario onorarlo, è un autentico dolore. La comunità di Breda di Piave quest’anno si è vista costretta ad annullare il tradizionale appuntamento con il santuario della Beata Vergine di Loreto, in occasione delle festività pasquali. E’ tradizione, infatti, che il lunedì dell’Angelo una coppia di pellegrini di Breda si rechi al santuario marchigiano per onorare un voto che pare sia stato fatto nei primi decenni del 17° secolo, per una scampata pestilenza. Con ogni probabilità si tratta della peste del 1630/31, che imperversò anche nel Trevigiano, ma gli studi sulla data sono ancora aperti. Rimangono certe, comunque, sia la fede che la pietà popolare circa l’evento, mai venute meno nei secoli. Quest’anno, la parrocchia aveva organizzato per tempo un pellegrinaggio per il ponte di maggio, al quale avrebbero dovuto partecipare sia i fedeli sia i giovani. Il coronavirus ha azzerato il tutto lasciando a Breda una ferita soprattutto nella comunità parrocchiale. Storicamente, infatti, il voto, cioè l’invio dei pellegrini al santuario marchigiano, veniva sostenuto nelle spese dalla cosiddetta “posta pecora”, un tributo che i contadini versavano alla parrocchia durante le 40 ore, in sconto dell’evitato pascolo nelle proprietà rurali delle greggi che scendevano a svernare cibandosi nei campi dove potevano trovare gli ultimi residui di foraggio dell’anno precedente.

Una storia, quella della “posta pecora” legata a Loreto, che rendeva particolarmente sentito l’impegno dei contadini durante l’adorazione al Santissimo delle quarant’ore in quanto ci si recava ad onorare appunto la “posta pecora”.

Almeno negli ultimi cent’anni. Una storia destinata inevitabilmente a trasformarsi viste non solo le mutate condizioni di coltivazione del suolo, oramai peraltro in gran parte coperto di viti, ma anche perché visitato sempre meno dalle greggi. 

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