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A Castelfranco un libro dedicato agli ex voto

Il volume esamina 27 tavolette votive dedicate dai fedeli all’immagine della Madonna delle Grazie, custodite oggi nell’archivio della parrocchia, e offre una preziosa storia della comunità e della sua devozione

Un nuovo volume, edito a Castelfranco, raccoglie e offre le testimonianze degli ex voto generate nel corso dei secoli nella cappella della Madonna delle Grazie, davanti al Duomo. Non si poteva perdere la memoria di tante preghiere, dei frutti spirituali e miracolosi e così, dopo la mostra dello scorso anno, ora arriva anche una pubblicazione che spiega come si tratti di segni, nati in questo luogo o comunque generati dalla pietà popolare e dalla devozione a Maria, radicati tra la gente.

“L’obiettivo è far compiere al lettore un sorprendente viaggio nel misterioso mondo degli ex voto - racconta il curatore, Carlo Simioni -, una pratica devozionale rimasta in voga per millenni, e della quale il mondo contemporaneo ci sta facendo perdere le tracce”. Il libro esamina 27 tavolette votive dedicate dai fedeli all’immagine della Madonna delle Grazie, custodite oggi nell’archivio della parrocchia, e offre una preziosa storia della comunità castellana, che da almeno cinque secoli si affida all’intercessione della Vergine.

“Le offerte e i doni votivi hanno da sempre rivestito un ruolo rilevante nella pietà cristiana e affondano le radici nei culti precedenti alla diffusione del Vangelo - racconta nel suo contributo don Paolo Barbisan, direttore ufficio Arte sacra della Diocesi e, soprattutto, attento conoscitore della realtà castellana -. Questi oggetti alimentano la fede e la devozione in Maria e nei santi dei fedeli e delle generazioni future. In effetti, la pratica degli ex voto sottintende l’idea che la Provvidenza di Dio vigili e curi l’ordine del mondo”.

All’interno dell’opuscolo, è pubblicato un interessante contributo dello storico Giacinto Cecchetto, ex direttore della Biblioteca di Castelfranco. Approfondisce, in particolare, il significato artistico e devozionale dell’immagine sacra della Madonna delle Grazie, connettendo vicende storiche e strutturali con testimonianze dagli ex voto.

“Una delle cose che più mi ha colpito arrivando a Castelfranco è proprio questa cappella - scrive nella sua introduzione il parroco, mons. Claudio Bosa -. Il primo motivo è la sua “somiglianza” alla Madonna della Salute che a Camposampiero (come qui) rappresenta un punto di riferimento. Il secondo, è il suo essere “incastonata” dentro il palazzo municipale, luogo laico per eccellenza, ma custode e proprietario di questo spazio sacro disponibile per tutti”.

“Possiamo considerarlo - conclude don Claudio - una delle «porte aperte», che papa Francesco ci invita ad avere come chiesa e come parrocchie, segni fisici dell’apertura del cuore, alla vigilia, tra l’altro, dell’Anno santo 2025. Maria è lì per tutti, sempre: per accogliere, consolare, rincuorare, incoraggiare, sostenere”.

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