La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....
Alta Padovana, don Livio Buso parroco anche a Borghetto e Abbazia Pisani: per uno sguardo più ampio
Sono tre le comunità in festa nell’Alta Padovana, dove il vescovo Michele Tomasi ha concelebrato, con il vicario foraneo, don Gerardo Giacometti, vari sacerdoti del vicariato, i padri camilliani e salesiani le messe di ingresso del nuovo parroco e l’accoglienza dei vicari parrocchiali. Il 12 giugno infatti, don Livio Buso, che resta parroco di San Martino di Lupari, ha ricevuto il decreto nomina anche della parrocchia di S. Giovanni Bosco in Borghetto, mentre il 13 giugno l’ufficializzazione della stessa nomina ha avuto luogo nella parrocchia di S. Eufemia vergine e martire, in Abbazia Pisani. Parallelamente, don Luca Biasini e don Oscar Pastro sono stati nominati vicari parrocchiali delle parrocchie di Abbazia e Borghetto, nonché collaboratori pastorali per la Pastorale giovanile nella Collaborazione pastorale dell’Alta Padovana.
Il 15 giugno, il Vescovo ha celebrato, senza ingresso, a San Martino di Lupari.
Don Giuseppe Busato, parroco per 12 anni di Borghetto e Abbazia, lo scorso novembre ha concluso il suo mandato, lasciando le due comunità senza guida pastorale e spirituale per sette mesi. In questo periodo di attesa senza il loro punto di riferimento, i parrocchiani, pur sentendosi a volte un po’ smarriti, hanno saputo portare avanti le attività pastorali forti della guida, come amministratore parrocchiale, di don Gerardo Giacometti, parroco di Castello di Godego.
“E’ una convocazione che viene dal Signore per dare inizio ufficiale a un cammino di discernimento e corresponsabilità intrapreso da Borghetto, Abbazia Pisani e San Martino di Lupari, è una grande scommessa dove nessuno sta perdendo niente, ma anzi, tutti guadagnano uno sguardo più ampio. Da questa esperienza nasce nuova vita, e insieme testimoniamo al mondo che l’amore è possibile, reale e concreto”, così il vescovo Tomasi all’apertura della liturgia ad Abbazia.
Questo tempo mutevole segnato dalla carenza delle vocazioni richiede cambiamenti. Nell’ottica della collaborazione pastorale, don Livio ha accettato questa sfida dimostrando disponibilità, docilità, obbedienza e corresponsabilità. A conclusione delle celebrazioni, don Livio ha salutato e ringraziato le autorità civili, le associazioni, i gruppi ecclesiali, le suore e le Amministrazioni comunali. Non nasconde che è impegnativo assicurare un pastore a ogni comunità, ma “nella preghiera e nel discernimento è nata l’adesione spirituale grazie alla consapevolezza del momento. Siamo chiamati a rinunciare a qualcosa per un bene più grande, così facendo facciamo spazio nel nostro cuore per accogliere il bello e il buono che il pastore ci dona”.
Soddisfazione e trepidazione da parte di borghettani, abatini e sanmartinari, che hanno espresso riconoscenza, stima e volontà di condivisione di uno stile di pastorale coerente con lo stile della Chiesa e impegno nella crescita delle relazioni. L’augurio è quello di continuare a camminare e collaborare insieme nella gioia del Vangelo e nella fraternità tra tutti noi, e l’invito è quello di pregare per le vocazioni sacerdotali.