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Insieme nelle diversità: a Cornuda l’incontro dei missionari con il Vescovo

Una condivisione fraterna, ricca, uno scambio tra Chiese e culture sincero e vivace. Anche quest’anno, il tradizionale incontro dei missionari con il Vescovo, che si è tenuto alla Rocca di Cornuda, venerdì 19 luglio, su iniziativa del Centro missionario diocesano, si è confermato un momento importante e atteso. Vivace dibattito su democrazia, partecipazione, sinodalità
24/07/2024

Una condivisione fraterna, ricca, uno scambio tra Chiese e culture sincero e vivace. Anche quest’anno, il tradizionale incontro dei missionari con il Vescovo, che si è tenuto alla Rocca di Cornuda, venerdì 19 luglio, su iniziativa del Centro missionario diocesano, si è confermato un momento importante e atteso. Decisamente buona la partecipazione, con una presenza variegata: sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche, tra cui un certo numero di giovani. Tanti, anche, i “mondi” rappresentati: fidei donum diocesani, missionari di varie congregazioni, a partire dal Pime, volontari di gruppi, associazione e ong. E, ancora, i Paesi presenti: dall’Albania, alla Russia, alla Francia; dal Camerun all’Uganda, dallo Zambia alla Tanzania, fino al minuscolo Eswatini; dall’India alla Corea del Sud; dal Brasile all’Ecuador, dal Perù al Paraguay e all’Uruguay.

Dopo il saluto del direttore del Centro missionario, e il familiare giro di presentazione, la proposta è stata quella di approfondire un tema, quello della democrazia, visto, appunto, da questa grande ricchezza di punti di vista. Tema attuale, recentemente al centro del dibattito della cinquantesima Settimana sociale dei cattolici in Italia. Il vescovo, Michele Tomasi, ha voluto condividere con i presenti questa importante esperienza, riflettendo, soprattutto, su alcune parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella, e dalla citazione, fatta dal Presidente, dell’enciclica Popolorum Progressio di Paolo VI: “Essere affrancati dalla miseria, garantire in maniera più sicura la propria sussistenza, salute, una partecipazione più piena alle responsabilità, al di fuori di ogni oppressione, al riparo da situazioni che offendono la loro dignità di uomini, godere di una maggiore istruzione, in una parola fare conoscere e avere di più per essere di più: ecco l’aspirazione degli uomini di oggi, mentre un gran numero di essi è condannato a vivere in condizioni che rendono illusorio tale legittimo desiderio”. Il Vescovo ha anche citato il successivo interrogativo di Mattarella: “Vi è qualcuno che potrebbe rifiutarsi di sottoscrivere queste indicazioni? Temo di sì, in realtà, ma nessuno avrebbe il coraggio di farlo apertamente”. Mons. Tomasi ha insistito su una visione di Bene comune come “intreccio di libertà e umanità condivise”, e ha affidato ai presenti un’ulteriore espressione del Capo dello Stato: democrazia è “esercizio dal basso”, democrazia è “camminare insieme”. Parole che aprono anche a una riflessione sulle connessioni tra l’esercizio della democrazia e, nella Chiesa, quello della sinodalità.

Interrogativi importanti, che hanno costituito la base per un ricco dibattito, che si è svolto attraverso la divisione in tre gruppi. Se la democrazia, nel mondo, come dice papa Francesco, “non gode di buona salute”, è stato arricchente capire come la “crisi della democrazia” si presenta in varie parti del mondo. Per esempio, in Albania si scontano i decenni senza libertà della lunga dittatura comunista; in India, il sistema delle caste blocca la pari dignità di tutti; nel polarizzato Brasile, è necessario sensibilizzare contro la compravendita dei voti.

Non sono mancati i segni di speranza, portati avanti da comunità cristiane che sono, spesso, minoranza, ma non rinunciano a dar vita a istituzioni educative, ad aiutare prese di coscienza, a testimoniare una vita comunitaria accogliente e, spesso, attrattiva.

Particolarmente sottolineate, dai presenti, le dimensioni del dialogo, dei diritti degli ultimi, della sinodalità, vista anche come segno del saper “camminare insieme nella diversità”.

Al termine della condivisione in gruppi, mons. Tomasi ha voluto condividere alcuni “passi” della Chiesa diocesana: dal cammino sinodale alle Collaborazioni pastorali, dalla riforma della curia alla nascita, in diocesi, della Comunità energetica rinnovabile. Non è mancato il ricordo di chi ci ha lasciato nell’ultimo anno: i due vescovi emeriti Paolo Magnani e Gianfranco Agostino Gardin, il missionario fidei donum don Edy Savietto, il direttore della Caritas don Davide Schiavon.

Quindi, la messa nella chiesa della Rocca, sempre presieduta dal Vescovo, cui hanno partecipato anche persone giunte dalla comunità parrocchiale di Cornuda e da alcuni gruppi missionari; e il bel momento conviviale, che ha concluso l’incontro.

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