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Carmelitane: un dono lungo 150 anni

Le Carmelitane di Firenze hanno voluto festeggiare a Treviso l’anniversario della fondazione. Ricordato anche il 140° della chiesetta dell’Adorazione. Domenica 16 giugno la messa presieduta dal Vescovo nella chiesa dello Zanotti

E’stata una bella festa, gioiosa, quella vissuta domenica 16 giugno, nel pomeriggio, all’istituto Zanotti di viale Cesare Battisti, a Treviso. Le suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze, infatti, hanno ricordato, con una messa presieduta dal vescovo, Michele Tomasi, il 150°anniversario della nascita della loro congregazione, fondata dalla beata Teresa Maria della Croce Manetti a San Martino di Campi Bisenzio (Firenze).

Molte le persone presenti, la Madre generale delle Carmelitane, amici delle religiose, Adoratori eucaristici, ex alunni dell’istituto Zanotti, sorelle di altre famiglie religiose presenti in diocesi. Con il Vescovo hanno concelebrato mons. Stefano Chioatto e mons. Giuseppe Rizzo, attuale e precedente delegato per la Vita consacrata, e don Alberto Zanetti, direttore dell’ufficio diocesano per l’Annuncio e la Catechesi.

Suor Raffaella Giubilato, ringraziando tutti i presenti, ha ricordato anche altri due anniversari: il 140° della consacrazione della chiesetta dell’Adorazione eucaristica e i 10 anni dell’esperienza di accoglienza di ragazze e giovani donne studentesse e lavoratrici.

Mons. Tomasi ha espresso gratitudine al Signore e alle religiose, per la loro fedeltà al servizio all’Eucarestia e per il loro impegno e il loro dono alla città e alla diocesi di Treviso. Nell’omelia, ha ricordato la figura della fondatrice e quel suo dono divenuto un compito, che, a partire dall’amore all’Eucaristia e dal desiderio di stare con il Signore, divenne apertura e accoglienza verso i più poveri, in particolare le ragazze orfane, e apertura alla missione. L’Istituto, infatti, oggi è presente anche in Libano, in Terra santa, in Brasile, in Egitto e nella Repubblica Ceca. “Stare con il Signore e andare, come Gesù ha chiesto ai Dodici, e, andando, rimanere con lui: non sono alternative, stare con Lui e andare, ma la stessa vita e lo stesso respiro, che si manifesta nella storia”. E per le suore Carmelitane presenti a Treviso questo duplice respiro oggi si manifesta, in modo particolare, vivendo l’amore all’Eucaristia, l’impegno nell’educazione, l’apertura all’accoglienza di ragazze, consapevoli - ha ricordato il Vescovo - che “una casa accogliente non è tanto fatta di muri, pur belli, ma di relazioni tra le persone”.

Riflettendo sulle letture, tratte dalla messa per la memoria della beata, il Vescovo ha poi messo in luce il valore della letizia, “che non è superficialità, ma una testimonianza fatta di leggerezza, che è fiducia, capacità di vedere il bene da parte delle persone che sanno di essere amate da Dio, con il desiderio di orientarci al bene e al bello”, come suggeriva san Paolo ai Filippesi, per vivere una vita donata, una vita di amore e di speranza.

Al termine, un momento conviviale per continuare la festa insieme.

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