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Caritas tarvisina, don Bruno Baratto nominato direttore

Coordinatore “ad interim” dallo scorso dicembre, dopo la morte improvvisa di don Davide Schiavon, Baratto guida l’organismo pastorale che ha il compito di” aiutare tutta la diocesi a vivere il comandamento dell’amore, con particolare attenzione ai più poveri”, come ha detto mons. Tomasi presentando la nomina agli operatori della Caritas

Don Bruno Baratto è il nuovo direttore della Caritas tarvisina. Il Vescovo stesso ha voluto annunciare la sua nomina ai dipendenti della Caritas, a margine della messa che ha presieduto mercoledì 17 luglio, nella cappella della Casa della carità.

Baratto, 66 anni, prete dal 1985, era stato nominato dal Vescovo coordinatore “ad interim” della Caritas diocesana lo scorso dicembre, a seguito della morte improvvisa del direttore, don Davide Schiavon, che mons. Tomasi ha ricordato con parole commosse: “Non abbiamo certo dimenticato don Davide, non sarebbe possibile, per tutto quello che ha compiuto alla guida della Caritas in quindici anni e soprattutto per quanto egli è stato ed ha testimoniato, con la sua presenza di uomo autentico, di autentico prete, vicino agli altri, in particolare ai dimenticati, agli ultimi”.

La Caritas nel frattempo ha continuato ad essere presente e ad operare, grazie all’impegno di tutti i collaboratori e le collaboratrici, i dipendenti e i volontari, nella sede della Casa della Carità a Treviso ed in tutte le articolazioni vicariali e parrocchiali. Persone che il Vescovo ha ringraziato “per il prezioso apporto e la generosa partecipazione alla vita della Diocesi”.

“È giunto il momento di dare stabilità alla guida della Caritas tarvisina - ha detto il Vescovo -, affinché possa continuare ad essere all’altezza dei tempi che cambiano, per trovare stimoli sempre nuovi per le comunità cristiane, per rispondere alle sfide che sono chiamate ad affrontare e per vivere la carità, l’amore del Signore. Per questo ho deciso di nominare direttore della Caritas don Bruno Baratto, definitivamente e con pieno mandato”.

“Il compito principale della Caritas, quale organismo pastorale della Chiesa di Treviso, è quello di aiutare tutte le componenti della Diocesi, nessuna esclusa, a vivere il comandamento dell’amore reciproco e la continua tensione a servizio dello sviluppo integrale di ogni uomo e di ogni donna, con particolare attenzione ai più poveri. Sempre più la Caritas diocesana, ed il suo direttore, dovranno aiutare le parrocchie, le collaborazioni pastorali, le associazioni e i movimenti e tutti soggetti della vita della Chiesa a vivere in forma unitaria e dialogante l’annuncio della fede e della sua trasmissione, la liturgia e la carità concreta, dimensioni queste tutte essenziali alla vita della Chiesa”.

“Assieme ad altri uffici – ha aggiunto mons. Tomasi -, la Caritas dovrà continuare a mettere i temi della giustizia sociale e della pace al centro dell’attenzione e dell’agenda delle nostre comunità cristiane. Perché quest’opera pedagogica possa essere efficace e concreta, la Caritas sviluppa ed organizza tutte le sue opere, le forme di aiuto e di servizio concreto, l’attenzione alle emergenze di vario tipo in diocesi e nel mondo, le collaborazioni di aiuto e di scambio con altre Chiese. Per poter continuare e potenziare questo impegno, e per camminare su questa strada con passo spedito, don Bruno ha anche il mandato di riorganizzare le forme di lavoro e di collaborazione all’interno della Caritas diocesana, per permettere a lui e a tutti di svolgere al meglio il proprio ruolo”.

Don Bruno Baratto commenta così la nomina: “Ho accolto la proposta del vescovo Michele perché in questi mesi vissuti in Caritas ho riconosciuto che di qua passa ora la mia strada per rispondere alla chiamata alla vita che Dio continua a rivolgermi - ha detto don Bruno al momento dell’annuncio -. Insieme a questa intuizione, è cresciuto anche il senso di responsabilità verso gli operatori e i volontari con i quali ho lavorato, vedendo il loro impegno e la loro passione. Chiedo che tale cammino condiviso venga accompagnato dalla preghiera di tutti coloro che hanno a cuore il bene di questa nostra Chiesa diocesana: il servizio a chi più ha bisogno genererà consapevolezza di un Regno di Dio che cresce nel prendersi cura del bene comune di tutti, a partire dai più fragili”.

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