sabato, 07 settembre 2024
Meteo - Tutiempo.net

Giornata mondiale della gioventù: vi aspettiamo a Seul nel 2027

Il commento di padre Diego Cazzolato, missionario della Consolata, originario di Biadene e residente in Corea da più di 30 anni, alla notizia sulla Gmg 2027

Anche a me, come missionario residente in Corea dal 1988, ha fatto molto piacere sapere che la prossima Gmg del 2027 sarà a Seul. Conoscendo i Coreani e il loro modo di pensare, non ho alcun dubbio che l’evento sarà preparato benissimo, fin nei minimi dettagli, e coinvolgerà un sacco di persone, a tutti i livelli.

Infatti, fin dalle primissime reazioni, sia della Chiesa coreana per mezzo dei suoi rappresentanti principali, sia del mondo della politica e della cultura, è stato sottolineato l’onore che questa scelta di papa Francesco concede alla Corea. Tutti auspicano che la Gmg sia un’occasione unica per far conoscere al mondo la Corea, la sua cultura e, naturalmente, la sua Chiesa.

Inoltre, tutti sperano di poter rivedere papa Francesco stesso sul suolo coreano. Nessuno qui, infatti, dimentica la grande impressione prodotta dalla visita che il Pontefice ha fatto alla Corea nel 2014; una visita seguita e ritrasmessa ora per ora dalle televisioni nazionali, che ha veramente ridato coraggio e speranza al Paese intero, prostrato in quel momento da una serie di tragedie che avevano spezzato il cuore di tutti. Senza contare che papa Francesco ha spesso pregato per la pace e la riunificazione delle Coree, ha dichiarato di essere disposto a fare una visita alla Corea del Nord... e tutto questo lo rende una persona particolarmente amata e rispettata in Corea.

Perciò tutti sperano che questo evento possa essere di aiuto per il processo di pacificazione nel Paese, ancora diviso dalla Corea del Nord, e ancora “tecnicamente” in guerra.

Naturalmente, la Chiesa in particolare spera che la Gmg 2027 segni soprattutto un rilancio profondo della sua Pastorale giovanile, frenata negli ultimi anni dall’epidemia di Covid-19, ma che si dibatte comunque in mezzo a difficoltà di non facile soluzione.

Fin dalle primissime reazioni della Chiesa coreana, della politica e della cultura, è stato sottolineato l’onore che questa scelta di papa Francesco concede alla Corea

Giovani e Chiesa cattolica

La relazione tra giovani e Chiesa cattolica, in questi ultimi anni, è diventata particolarmente problematica. La lamentela onnipresente nella Chiesa è che “i giovani non vengono più” in parrocchia.

Questa situazione ha certamente delle cause oggettive: ci sono, in generale, sempre meno giovani nella società coreana, a causa di un prolungato e profondo processo di denatalità, che il Governo cerca di migliorare destinando ogni anno fondi ingenti per sostenere le famiglie che hanno figli ma, almeno finora, con ben scarsi risultati.

Inoltre i giovani si sentono “soli” e non accompagnati dagli adulti e dalle istituzioni. Affrontano così da soli situazioni difficili, come l’insicurezza circa il futuro, la mancanza di posti di lavoro, l’attacco massiccio di una “cultura” di marca occidentale che punta tutto sul materialismo e l’individualismo, ma senza la proposta di valori veri, che possano fondare una vita sana e bella.

Stanno così apparendo sempre più chiari e preoccupanti i segni del disagio giovanile: un aumento sfrenato di uso di droghe e di alcolici, i giri di scommesse illegali, l’aumento di furti e gesti di violenza gratuita...

A tutto questo la Pastorale giovanile della Chiesa si sforza di rispondere, creando “gruppi” di ogni tipo, facendo proposte varie, sia nell’ambito delle parrocchie che del mondo delle università, che spesso però sono limitati a questo o a quel posto, o dipendenti da questa o quella persona. Storicamente in Corea la fede veniva trasmessa dai genitori ai figli nell’ambito della vita famigliare, ma adesso la crisi della famiglia che ha investito anche la società coreana, ha indebolito moltissimo anche questa fonte tradizionale della fede per i giovani coreani. I responsabili della Pastorale giovanile hanno accolto con gioia l’annuncio della prossima Gmg a Seul, nella quale vedono un’occasione propizia per rilanciare la pastorale giovanile stessa.

Speriamo che le loro speranze non restino frustrate.

Il ruolo di religiosi testimoni-pastori

La nostra comunità di Missionari della Consolata in Corea si è proposta, da anni ormai, di assumere un impegno deciso per l’evangelizzazione dei giovani. Si sono studiate molte possibilità e situazioni, si è pensato di preparare in modo particolare qualcuno dei missionari in questo campo, e si sono fatti vari tentativi. Ma la realtà ci dice che siamo ancora lontani da una presenza “significativa” nel mondo dei giovani. E’ davvero difficile stabilire “contatti” di una certa consistenza con i giovani. Inoltre noi, per il nostro essere religiosi e missionari, non abbiamo accesso diretto alle parrocchie, e quindi la nostra via di evangelizzazione dei giovani deve necessariamente svolgersi al di fuori degli ambiti normali di incontro. E’ una sfida grande, che vogliamo con tutto il cuore accogliere, ma che, per il momento, non riusciamo a concretizzare. Continueremo a provarci.

Speriamo che la Gmg 2027 a Seul possa essere davvero uno stimolo e una possibilità nuova anche per noi di avvicinarci ai giovani e provare a testimoniare loro la bellezza del Vangelo.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
06/08/2024

Non tutti potranno beneficiare di una vacanza al mare o ai monti o di un viaggio. Oltre a tanti anziani,...

04/07/2024

Un “manifesto programmatico”

Ricordo che due sposi mi dissero che a loro il nuovo vescovo è subito piaciuto...

06/06/2024

Si tratta, da parte nostra, di un importante diritto-dovere civico, perché, per molti aspetti, è in gioco...

TREVISO
il territorio