sabato, 07 settembre 2024
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A Gaza calpestato ogni diritto

Da Gerusalemme, il capoufficio Onu Andrea De Domenico

Non sono stati molti, purtroppo, i trevigiani che hanno accolto l’invito del Comitato contro la guerra di Treviso a partecipare al presidio in piazza Borsa, il pomeriggio di sabato 24 febbraio, e dire no “alla criminale follia di tutte le guerre, alla corsa al riarmo e alla distrazione del pianeta”.

L’occasione è stata importante, per i presenti, anche per ascoltare la voce di Andrea De Domenico, capoufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari nei territori palestinesi occupati, in collegamento da Gerusalemme, e comprendere la difficile situazione in cui si trova a operare il personale delle Nazioni Unite, anche se da subito l’Organizzazione ha condannato l’attacco del 7 ottobre di Hamas ad Israele e ha richiesto immediatamente, come si continua a fare, la liberazione degli ostaggi israeliani senza condizioni. “Ma anche l’assistenza umanitaria dovrebbe essere senza condizioni. E purtroppo, invece, vediamo che le parti negano una all’altra. La violenza sui civili è, comunque, sempre inaccettabile”. Quello a cui assistono giornalmente sono “scelte politiche e militari che ignorano la vita dei civili, calpestano il diritto umanitario internazionale, umiliano i diritti umani in maniera terribile, con un impatto enorme su bambini e donne”. 145 giorni di guerra, di sofferenze inimmaginabili, si stimano 29.000 morti palestinesi, cifra che non tiene conto dei corpi ancora sotto le macerie. E 70.000 feriti. “L’assistenza umanitaria è qui svuotata di significato - ha continuato De Domenico -, molto complessa e difficile, ridotta al minimo a causa di moltissimi problemi, la sicurezza innanzitutto. La polizia di Hamas viene sistematicamente bombardata e uccisa, per cui abbiamo sempre più difficoltà e ci siamo ridotti ad avere delle iniziative «opportunistiche»: appena c’è l’opportunità di fare un po’ di assistenza, cerchiamo di farla. Anche gli operatori umanitari sono bersaglio di attacchi continui, quando passano i check point vengono maltrattati, minacciati, umiliati dall’esercito israeliano. Personale Onu tirato fuori dalle auto blindate che è contrario ai protocolli”. E di assistenza umanitaria c’è estremo bisogno: “In ospedale, i sanitari hanno coniato un nuovo acronimo per i bambini mutilati, wcnsf, minore ferito senza familiari sopravvissuti. Un acronimo usato con regolarità assurda. Abbiamo visto scene raccapriccianti di bambini con sacchetti in mano che raccolgono dita e orecchie per aiutare gli adulti a ricomporre i corpi e dare sepoltura ai loro cari. Una generazione di bambini a Gaza che sarà traumatizzata per sempre”. E al personale Onu vengono negati i pass, o vengono dati dopo ore di attesa, al tramonto, quando non si può più fare niente, non possono portare dentro Gaza le auto blindate, possono usare solo quelle che sono già lì, e nemmeno portare giubbetti antiproiettile: “Al Consiglio di sicurezza, l’altro giorno - ha raccontato De Domenico -, Medici senza frontiera ha detto una cosa forte, ma vera. La situazione umanitaria a Gaza è un’illusione che perpetua la narrazione per cui la guerra è combattuta in linea con le norme internazionali. L’esercito israeliano ci fa fare il minimo indispensabile per poter dire che rispetta il diritto internazionale...”. E in Cisgiordania, gli è stato chiesto? “400 persone uccise dal 7 ottobre. Continua demolizione delle case dei palestinesi, espansione dei coloni ed esproprio della terra mentre il mondo è distratto e si parla solo di Gaza”.

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