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Cure palliative: piano per potenziare la rete regionale

“Dal flusso di dati aggiornato costantemente, emerge un grande lavoro portato avanti negli ultimi anni – sottolinea l’assessora Lanzarin -. I risultati sottolineano un’azione condotta nella consapevolezza di compiere una grande operazione di civiltà come lotta al dolore e al disagio della malattia ma anche di sostegno alle famiglie”

La Giunta regionale, su proposta dell’assessora alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato il piano per il potenziamento della rete regionale di cure palliative in età adulta e pediatrica per l’anno 2023. Si tratta di un documento tecnico, mirato ad individuare le azioni da implementare per il raggiungimento degli standard previsti a livello nazionale e contenente un attento monitoraggio dell’insieme dei trattamenti rivolti ai malati di particolari patologie al fine di migliorare la loro qualità della vita, riducendo il livello di sofferenza e dolore.

“Dal flusso di dati aggiornato costantemente, emerge un grande lavoro portato avanti negli ultimi anni – sottolinea l’assessora Lanzarin -. I risultati sottolineano un’azione condotta nella consapevolezza di compiere una grande operazione di civiltà come lotta al dolore e al disagio della malattia ma anche di sostegno alle famiglie che si trovano a fronteggiare situazioni estremamente difficili legate alle condizioni dei loro cari. Il raggiungimento degli standard nazionali, per il Veneto costituisce la prosecuzione di un impegno che è stato già abbracciato da anni. Significa proseguire il cammino di umanizzazione delle cure che è un pilastro della programmazione e la conferma di una scelta di grande umanità, oltre che un servizio prezioso ai pazienti che più soffrono e ai loro familiari”.

“In Veneto, nel 2022 sono stati assistiti in cura palliativa domiciliare, infatti, 11.642 pazienti oncologici, per complessivi 330.297 accessi, dei quali 57.466 da parte del medico palliativista – sottolinea l’assessore alla Sanità -. L’assistenza domiciliare è un grande caposaldo della rete come lo sono gli hospice. Nello stesso anno la percentuale regionale dei pazienti deceduti a causa di un tumore assistiti domiciliarmente o in hospice ha raggiunto il 56%, superando la soglia del 50% indicata dal Ministero.

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