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Sacerdoti romeni a Scorzè per conoscere le comunità familiari di evangelizzazione

Dal 1° al 4 settembre la parrocchia ha ospitato 21 sacerdoti romeni di rito greco-cattolico assieme alle loro mogli e al loro responsabile diocesano per la Pastorale della famiglia, in contatto con il parroco, don Massimo Gallina, per uno scambio e una collaborazione a livello di pastorale familiare.

06/09/2018

Dal 1° al 4 settembre la parrocchia di Scorzè ha ospitato 21 sacerdoti romeni di rito greco-cattolico assieme alle loro mogli e al loro responsabile diocesano per la Pastorale della famiglia, in contatto con il parroco, don Massimo Gallina, per uno scambio e una collaborazione a livello di pastorale familiare. Provengono tutti dalla diocesi di Oràdea, che si trova nella parte nord-occidentale della Romania, ai confini con l’Ungheria, nella regione della Transilvania.
Ogni sacerdote romeno con la moglie è stato ospitato in famiglia a Scorzè (una anche in una famiglia di Robegano). Si è trattato di una visita formativa, che ha avuto come scopo principale l’approfondimento per i sacerdoti e le loro mogli di temi di pastorale familiare e delle nuove modalità di evangelizzazione che la famiglia cristiana oggi sta percorrendo in occidente. E’ stata però anche un’occasione preziosa per vivere la dimensione dell’ecclesialità in modo più ampio, imparando reciprocamente a conoscere e a vivere in fraternità con cristiani di due Chiese lontane ma sorelle.
I quattro incontri formativi vissuti insieme hanno avuto come argomento proprio il ruolo della famiglia nella Chiesa oggi, il contributo di questo soggetto ecclesiale nella vita pastorale di una parrocchia, la forza della famiglia come Chiesa domestica capace di manifestare a tutti concretamente l’amore di Cristo per la sua Chiesa. Domenica pomeriggio, in un incontro aperto a tutta la parrocchia, con don Renzo Bonetti, presidente della fondazione “Famiglia dono grande”, si è sottolineato come una coppia di sposi sia in grado di dire di più di Dio al mondo di qualunque altra opera concreta, così come dice papa Francesco in Amoris Laetitia (121): «gli sposi, in forza del Sacramento, vengono investiti di una vera e propria missione, perché possano rendere visibile, a partire dalle cose semplici, ordinarie, l’amore con cui Cristo ama la sua Chiesa, continuando a donare la vita per lei».
Abbiamo chiesto direttamente a padre Mihai Tegzes, responsabile diocesano per la pastorale familiare, come sia nata l’amicizia con l’Italia e l’idea di compiere questo viaggio di conoscenza: “Desideriamo mettere in pratica l’Evangelii Gaudium e stiamo cercando in diocesi di trovare nuove strade per l’evangelizzazione. Abbiamo già da qualche anno avviato una collaborazione con alcune parrocchie italiane e ciò ci ha permesso di aprire in Romania alcune Comunità familiari di evangelizzazione e di avviare una Scuola di evangelizzazione. La novità di questo viaggio sta nel fatto che i sacerdoti sono venuti con le loro mogli, che aiutano molto i mariti nella vita pastorale e desiderano quindi anche loro ricevere una formazione adeguata”. Continua padre Mihai: “Don Renzo Bonetti è già stato in Romania per un ritiro formativo destinato a coppie e sacerdoti, ma con il vicario generale per la pastorale e con il nostro Vescovo stiamo pensando a una formazione permanente del clero sulla famiglia come principale soggetto per una nuova evangelizzazione. Crediamo che le Comunità familiari di evangelizzazione (Cfe) siano uno degli strumenti più forti per evangelizzare oggi: ecco perché qui in Italia le coppie romene, oltre alla formazione, vivranno anche personalmente l’esperienza di una Cfe, con la speranza, per chi vorrà, di poterla riproporre nelle loro parrocchie a Oradea”.
Il momento più forte in questi giorni, infatti, è stato proprio la partecipazione alle Comunità familiari di evangelizzazione, luogo di condivisione della fede, di preghiera, di invocazione allo Spirito Santo per le necessità del mondo; una serata nella quale si è assaporata concretamente la bellezza e la forza della famiglia, “piccola chiesa” della quale Dio si serve per arrivare ai suoi figli anche più lontani.
Padre Daniel Bertean, parroco e responsabile della pastorale della famiglia per il suo decanato, racconta quali frutti abbia portato questa visita in Italia: “Siamo molto contenti di aver fatto questa esperienza e di aver trovato questa bella realtà parrocchiale e familiare a Scorzè. La cosa più bella che abbiamo sperimentato è l’accoglienza ricevuta da don Massimo e dalle famiglie: sentirci accolti con tutto il cuore come fratelli nella fede è ciò che riceviamo e che ridoneremo poi agli altri. Abbiamo sperimentato un modo di essere famiglia aperto, vivo, fecondo che desideriamo riportare nelle nostre parrocchie in Romania”.
La formazione del gruppo della Chiesa greco-cattolica romena non si è fermata a Scorzè: martedì scorso sono ripartiti per altre parrocchie della diocesi di Verona dove proseguiranno i loro incontri di approfondimento sulla pastorale familiare. “A noi - racconta un parrocchiano di Scorzè - hanno lasciato la gioia della scoperta di una Chiesa che sta rinascendo dopo decenni di oppressione da parte del regime politico comunista, la bellezza di un incontro tra fratelli in Cristo e la conferma della forza e della centralità della famiglia oggi come realtà capace di evangelizzazione”.

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