martedì, 19 novembre 2024
Meteo - Tutiempo.net

Pio X, stage e servizio per gli studenti al San Camillo

Il rettore, mons. Bonomo, annuncia la collaborazione con il reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa, grazie alla quale alcuni studenti del triennio delle superiori hanno già iniziato l’esperienza lavorativa all’interno dell’ospedale. Gli studenti daranno un contributo attivo al benessere di chi sta seguendo un percorso riabilitativo, mentre arricchiscono il loro percorso formativo

Novità fra i progetti di orientamento e per le competenze trasversali (Pcto) del Collegio Pio X, quelli che un tempo si chiamavano stage e che oggi mirano, nell’arco del triennio delle superiori, a fornire ai ragazzi motivazione, competenze e autonomia nell’orientarsi nel mondo degli adulti, dell’università e del lavoro attraverso percorsi fatti di tanti stimoli differenti.

“Siamo orgogliosi di annunciare – le parole di mons. Lucio Bonomo, rettore del Collegio – un progetto speciale, in collaborazione con l’ospedale San Camillo di Treviso, che ha avuto il suo avvio l’8 gennaio: gli studenti del Pio X stanno partecipando attivamente ai percorsi di recupero dei pazienti ricoverati nel reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa, supportando gli operatori sanitari e contribuendo a rendere il percorso di riabilitazione più efficace e umano grazie a un potenziamento della dimensione relazionale con il paziente”.

A coordinare i ragazzi nella loro esperienza all’interno dell’ospedale San Camillo, la professoressa Cristina Scardanzan, responsabile dell’Orientamento nelle classi degli Istituti superiori del Collegio e il primario di Medicina Fisica e Riabilitativa, dottor Andrea Beltramin.

Oltre all’esperienza di stage vero e proprio, che consiste in 80 ore svolte in reparto, dieci ragazzi della scuola, tra quelli che si stanno preparando per entrare a Medicina, da qui alla fine dell’anno, si metteranno a servizio del reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa con un progetto di Service learning: “Grazie a questa proposta pedagogica – ha spiegato la professoressa Scardanzan – che unisce il servizio alla comunità con l’acquisizione di competenze ed è nata da un progetto di Orientamento focalizzato sui bisogni di ciascun ragazzo, ogni pomeriggio due di questi giovani studenti, fino alla fine dell’anno scolastico, si metteranno a servizio del personale sanitario e, soprattutto, delle persone malate. Questo progetto nasce dalla volontà dei ragazzi di mettersi in gioco contribuendo al benessere degli altri, compiendo un’esperienza formativa e allo stesso tempo di vicinanza e prossimità nei confronti dell’altro, di persone che sono ricoverate anche per lunghi periodi”.

L’esperienza dona ai ragazzi la grande opportunità di comprendere l’importanza dell’empatia, della collaborazione e del contributo attivo alla comunità, competenze fondamentali per chi è alla ricerca della propria strada nella vita; arricchisce il percorso formativo degli studenti che desiderano intraprendere la strada nel campo della salute e del benessere sociale e porta novità ed entusiasmo a coloro i quali sono impegnati in un importante e lungo percorso riabilitativo.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
07/11/2024

Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...

25/10/2024

La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....

06/08/2024

Non tutti potranno beneficiare di una vacanza al mare o ai monti o di un viaggio. Oltre a tanti anziani,...

TREVISO
il territorio