mercoledì, 12 marzo 2025
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Il dae in condominio

L’idea si fa strada: portare i defibrillatori nelle abitazioni. Si salverebbero molte vite

Questione di minuti, forse anche di poche decine di secondi, a separare la vita dalla morte, quando si parla di arresto cardiaco. Più passano i minuti, meno il sangue irrora il cervello. Magari il battito non è completamente assente, ma il cuore non riesce a pompare il sangue. Esiste un piccolo strumento, il dae, defibrillatore automatico esterno, che, se utilizzato tempestivamente, può permettere la ripresa del cuore. Bisogna, però, averlo a portata di mano, e qualcuno deve saperlo usare.

Un tempo, era uno strumento complesso, dedicato ai medici di urgenza ed emergenza; adesso, basta posizionare le piastre nel petto del malcapitato, e lo strumento stesso dà le indicazioni su quello che si deve fare. Nel frattempo, si pratica massaggio cardiaco e respirazione artificiale. I corsi per imparare Bls-d (Supporto di base alle funzioni vitali - defibrillazione) sono sempre più diffusi, e ormai, nelle palestre, nelle piazze, nei luoghi di ritrovo, si può trovare il defibrillatore.

Da qualche anno, le associazioni degli amministratori condominiali richiedono un intervento di legge per favorire l’acquisto del dae da parte dei condomini, come già sta accadendo, per esempio, a Piacenza. Si deve ricordare che un arresto cardiaco comporta, poi, un grande sforzo di cura anche per le aziende sanitarie, in particolare per la riabilitazione; la diffusione, dunque, anche nei condomini, di questo strumento, consentirebbe di salvare vite e, indirettamente, ridurre i costi della sanità.

Il defibrillatore dovrebbe avere, nel campo dell’emergenza sanitaria, la stessa diffusione capillare che nel campo della prevenzione incendi hanno oggi gli estintori: l’estintore spegne l’incendio, il defibrillatore accende la vita. C’è, poi, un contenuto civico e solidale nell’adozione di questo strumento, che richiede sempre una persona che si prenda carico di imparare a usarlo e a intervenire. Il cittadino che si trova ad assistere a un arresto cardiaco è il primo e più importante attore, non sanitario, capace di prestare soccorso e modificare sensibilmente le possibilità di sopravvivenza del paziente.

Perché questo interesse per i condomini? Perché più di due terzi degli arresti cardiaci avvengono tra le mura domestiche. Qualche decina di euro a famiglia ed ecco l’acquisto del dae per l’intero condominio. Online si trovano a poco meno di 900 euro; serve, poi, una cassetta per contenerli, altri 300 euro. Tutto abbordabile.

In Europa, nel 2021, la prima causa di morte è stata la malattia cardiovascolare, con il 32 per cento dei decessi. In Italia, ogni anno, muoiono per malattia cardiaca improvvisa 60 mila persone, 160 al giorno, circa una su mille. Gran parte di questi arresti capita in ambiente domestico e, benché quasi sempre ci sia qualcuno vicino, la percentuale di sopravvivenza è del 3-6 per cento; con il dae si può arrivare al 60 per cento. La scienza ci dice che nessun mezzo, per quanto rapido, potrà effettuare un soccorso immediato come il primo testimone all’evento. Ecco, quindi, l’importanza, oltre che del dae, della conoscenza di come si esegue un massaggio cardiaco. Per questo, sono diffusi i corsi Bls-d. L’idea è quella di avere condomini esecutori di Bls-d. Già oggi, il codice fiscale di chi ha frequentato un corso è a disposizione di tutti i centri 118.

Un’importante risorsa è rappresentata da un’applicazione gratuita, che consente di localizzare i dae in Italia. Esiste, poi, OpenAEDMap, una mappa basata su OpenStreetMap che mostra la posizione dei dae a livello globale, inclusa l’Italia. Infine, esiste il progetto “Mappatura dae”, che offre una mappa dei defibrillatori, consultabile online. Il terzo settore e il mondo del volontariato sono impegnati nello sviluppo di questa catena di soccorso. Forse la politica potrebbe mettere un po’ più di impegno e qualche risorsa maggiore.

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